Dopo essere stata accesa il 26 novembre da Olimpia, in Grecia, la fiamma olimpica è ora ufficialmente in viaggio verso l’Italia, dove i primi tedofori la accoglieranno a Roma, il 6 dicembre, per dare il via alla staffetta. Ma chi sono i tedofori? E da dove nasce questa figura così centrale nel rito olimpico?
Tutto quello che c’è da sapere sui tedofori
IO tedofor sono le persone scelte per portare la torcia, accesa nella storica città di olimpiadein Grecia, lungo un percorso che attraversa città, comunità e territori diversi. A ricoprire questo ruolo non sono solo atleti o volti noti: spesso vengono anche selezionati cittadini che hanno saputo distinguersi per impegno, solidarietà o testimonianze di vita significative. Ognuno percorre un breve tratto, contribuendo a una lunga catena che unisce un intero paese fino a giungere allo stadio dove si terrà la cerimonia di apertura e dare ufficialmente inizio alle Olimpiadi.
Come vengono scelti i tedofori?
I tedofori vengono scelti attraverso un processo che unisce criteri simbolici, valori olimpici e coinvolgimento delle comunità. Ogni edizione dei Giochi olimpici può introdurre preferenze o temi specifici a cui dare risalto, ma in generale la selezione segue alcuni principi fondanti e comuni dello spirito olimpico.
Inizialmente il Comitato organizzatore definisce una rosa di profili che rappresentano al meglio lo spirito delle Olimpiadi. Accanto agli atleti che hanno segnato la storia dello sport, vengono spesso scelti cittadine e cittadini che hanno dato un contributo positivo alla società: persone impegnate nel volontariato, protagonisti di iniziative sociali, giovani che si sono distinti per progetti culturali o ambientali, figure che incarnano valori come la solidarietà, l’inclusione e l’impegno civile. A volte vengono coinvolte anche persone che incarnano e rappresentano storie che hanno lasciato il segno, capaci di ispirare attraverso il proprio percorso personale.
Alla selezione partecipano partner istituzionali, scuoleassociazioni, enti locali e sponsor, che segnalano candidati del territorio. Ogni tedoforo viene scelto non tanto per la sua popolarità, quanto per il messaggio che può portare con sé durante quel tratto di cammino. Il risultato è una staffetta composta da persone diverse di età, provenienza e ruolo sociale, unite dalla responsabilità di custodire e “rappresentare” la fiamma lungo il suo viaggio verso la tappa finale.
Il significato della fiamma olimpica
La fiamma viene accesa a Olimpia attraverso i raggi del sole raccolti da uno specchio parabolico, un gesto che richiama volutamente il rituale dell’antichità. Da quel momento la torcia comincia un viaggio passando di mano in mano, e diventando un simbolo che unisce culture e luoghi diversi.
Cosa succede se la torcia si spegne?
In poche parole: nulla. Durante il percorso può accadere che la torcia si spenga per colpa di vento, pioggia o piccoli imprevisti tecnici. In questi casi non si considera interrotta la tradizioneperché lungo l’intero tragitto vengono trasportate lanterne speciali che custodiscono una fiamma autentica, accesa nello stesso momento in cui nasce quella principale a Olimpia. Quando serve, la torcia del tedoforo viene riaccesa proprio da queste “lanterne di backup”, così da garantire continuità e mantenere intatto il legame con la fiamma originaria.
Verso le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026
Per le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 sono stati scelti 10.001 tedofori per trasportare la fiamma olimpica e 501 per quella paralimpica. La fiamma è stata accesa a Olimpia lo scorso 26 novembre e il 6 dicembre partirà da Romadando ufficialmente inizio al suo viaggio attraverso tutto lo Stivale, attraversando le città, entusiasmando la popolazione e giungendo sulle montagne dove si svolgeranno le gare.
