TSMC, nuove importanti restrizioni per la Cina riguardo ai chip AI

TSMC, nuove importanti restrizioni per la Cina riguardo ai chip AI



TSMC ha imposto nuovi paletti per la fornitura di chip AIpiù nello specifico GPU, a clienti cinesi. La fonderia taiwanese ha detto che non spedirà più in Cina chip di questo tipo realizzati con processi produttivi più raffinati di quello di classe 16 nm, ormai “arcaico” rispetto a oggi (ricordiamo che siamo tra le classi 5 e 3, e la classe 2 è già all’orizzonte), a meno che non venga usato un packaging di terze parti autorizzato in modo esplicito dal governo degli Stati Uniti.

Il provvedimento è sostanzialmente un inasprimento delle misure introdotte verso la fine dell’anno scorsoQuando era stato scoperto che un chip proibito realizzato da TSMC era finito in un acceleratore AI di Huawei. In quell’occasione, si era imposto uno stop alla spedizione in Cina di chip realizzati su processi di classe 7 nm e inferiori.

Le nuove sanzioni americane impongono che le aziende cinesi usino solo le cosiddette organizzazioni OSAT (Assemblaggio e test dei semiconduttori in outsourcing) approvate espressamente dal governo USA per i chip realizzati da TSMC. È anche proibito vendere alla Cina chip realizzati a 16 nm o inferiori che contengono più di 30 miliardi di transistor. Ricordiamo brevemente che la stragrande maggioranza dei chipmaker, come qualcomm e Apple, sono cosiddetti “Fabless”: li progettano, ma non li costruiscono, rivolgendosi ad aziende esterne specializzate in questo delicatissimo processo (la taiwanese TSMC è di questi tempi la scelta numero uno).


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