Stop Killing Games non piace ai produttori di videogiochi: la dichiarazione

Stop Killing Games non piace ai produttori di videogiochi: la dichiarazione



Come abbiamo visto negli scorsi giorniStop Killing Games, l’iniziativa che punta a rendere illegale o in qualche modo limitare la capacità degli studios e dei distributori di rendere inutilizzabile un videogioco (soprattutto spegnendo i server, come si suol dire), ha raggiunto il quorum di firme popolari ufficiale (1 milione) e ora può diventare una proposta di legge seria, nel senso che può essere presentata ai politici competenti, verrà discussa e si vedrà cosa ne verrà fuori. Ma nel frattempo c’è chi è contrario: guarda caso, si tratta proprio degli sviluppatori di videogiochi.

L’associazione Video Games Europe, che comprende grandi nomi come Epic Games, EA, ActiVision, Nintendo, Embracer, Sony, Ubisoft, Take Two, Bandai Namco e tanti altri ancora, dice sostanzialmente che leggi di questo tipo avrebbero un grosso impatto sul tipo di giochi che gli studios potrebbero valutare di realizzarein particolare i cosiddetti “live service” o più in generale quelli che funzionano esclusivamente online.

La decisione di interrompere i servizi online è complessa, non viene mai presa alla leggera e deve essere un’opzione per le aziende quando un’esperienza online non è più economicamente sostenibile. Ci rendiamo conto che può deludere i giocatori, ma quando ciò accade, garantiamo ai giocatori un preavviso adeguato delle modifiche previste, in conformità con le leggi locali a tutela dei consumatori.


CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE



Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back To Top