I fascinosi ragazzi che compongono il gruppo guidato dal carismatico Jinu sono demoni (“saja” in coreano vuol dire “leone”, ma “jeoseung saja” sta per “Cupo Mietitore”) che usano il loro fascino e le loro coreografie ammiccanti per mietere le anime dei fan. Se i cinque demoni canterini sono l’epitome della Kpop band di successo – belli, alla moda, supercool e irraggiungibili – le Huntr/x sono contemporaneamente la quintessenza delle idol femminili e la loro decostruzione. Questo perché rappresentano un modello sano e positivo in contrasto con il lato oscuro del Kpop che, ormai in tempi non sospetti, si è rivelato attraversato da rivalità e invidie, fissazioni tossiche (l’ossessione per l’aspetto fisico e l’estrema magrezza, l’eccesso di chirurgia estetica, le diete da fame e i disturbi alimentari) e sfruttamento da parte delle case discografiche. Rumi & co sono affiatate, leali, naturale e mangiano come orchi. Doppiati da interpreti amati e riconoscibili (e bilingui. Tra questi, i citati Arden Cho di Lupo per adolescenti e Un hh hyyy-sayep il Proposta aziendale), i protagonisti interpretano canzoni orecchiabili come Soda pop – il tipico tormentone estivo -, Come è fatto – ri-cantata dalle Twice – e la menzionata D’orohit strepitosa che celebra un’identità libera, personale e originale.
KPOP Demon Hunters – (LR) Rumi (Voice di Arden Cho), Zoey (Voice di Ji -Young Yoo) e Mira (Voice di May Hong). © 2025 NetflixNetflix