ASRock, ecco il cavo per GPU che dice addio all’ansia da fusione

ASRock, ecco il cavo per GPU che dice addio all’ansia da fusione



Anche ASRock, Vieni MSIha realizzato un proprio cavo di alimentazione ausiliaria speciale per schede grafiche NVIDIA di ultima e penultima generazionepensato per minimizzare i ben noti rischi di fusione. Il nome ufficiale è nientemeno che CB-12V2X6L600We ha la particolarità di essere a L, a differenza della maggior parte di quelli visti finora sul mercato. Aderisce alle specifiche ATX 3.1 e PCIe 5.1, include un proprio sensore di temperatura, e la parte di connettore che si inserisce fisicamente nella porta della scheda o dell’alimentatore è di un colore diverso.

Come abbiamo visto in questi mesi passati, il problema è piuttosto sfaccettato e complicato, e potrebbe essere definito come un insieme di scelte progettuali poco felici – nessun controllo del bilanciamento del carico in ingresso a livello di scheda, una quantità di corrente in gioco troppo vicina ai limiti fisici teorici dei fili elettrici che costituiscono il cavo, e un connettore che richiede un incastro troppo preciso delle due parti. Nessuno dei tre problemi sarebbe fatale preso individualmente, ma la concomitanza crea uno scenario ideale per l’avverarsi dei guasti ben documentati un po’ ovunque su internet, soprattutto quando si parla delle schede più potenti (ed energivore), quelle di classe 80 e 90.

L’idea di colorare la parte di connettore che entra nella porta di scheda e PSU è già stata adottata da diversi altri produttori, a partire come dicevamo da MSI. È un indicatore visuale molto semplice ma efficace per capire se il cavo è stato inserito correttamente e fino in fondo: finché si vede del verde, non va bene. La certificazione PCIe 5.1 e ATX 3.1 indica inoltre che il connettore usa il design rivisitato per avere una tolleranza un po’ maggiore: quello vecchio e più problematico si chiamava 12V-HPWR, mentre quello nuovo 12V-2X6. Il cambio nome è stato deciso proprio per distinguere il vecchio design “cattivo” da quello nuovo “buono”.


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