Una copertura vaccinale del 52,5% nella popolazione over 65, del 19,6 in quella generale. Mentre l’obiettivo fissato dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale era quello di raggiungere il 75% tra gli anziani. I dati diffusi dal ministero della Salute dicono che abbiamo un problema di coperture vaccinali anche per quanto riguarda il Virus influenzale. Il tutto mentre le notizie che arrivano dall’Australia dicono che la prossima stagione influenzale sarà molto impegnativa.
La copertura vaccinale
Nel corso dell’ultima stagione influenzale, ovvero nel periodo compreso tra la metà di ottobre 2024 e la fine di aprile 2025solo il 52,5% della popolazione con più di 65 anni si è vaccinata contro l’influenza. Questa fascia di età è l’unica per cui il Piano nazionale di prevenzione vaccinale fissi degli obiettivi di copertura, indicano un obiettivo minimo del 75% e uno ottimale del 95%. Obiettivi che l’Italia è molto lontana dal conseguire.
Come si vede dal grafico, la situazione è molto variegata a livello regionale (il ministero non fornisce dati su base provinciale, ndr). In regioni come l’Ombria (64,1%), il Trentino (61,6%) e la Basilicata (59,3%), sebbene gli obiettivi di copertura non siano raggiunti, la situazione è migliore che in altre regioni d’Italia. Come l’Alto Adige, storica roccaforte novaxdove solo il 33,4% degli over 65 si è vaccinato contro l’influenza lo scorso autunno.
Un problema storico
Se si guarda all’andamento storico delle coperture relative al vaccino antinfluenzale, si nota che nell’ultimo quarto di secolo l’Italia non ha mai raggiunto gli obiettivi fissati. Il picco si ebbe nell’inverno del 2005, quando il 68,3% degli italiani con più di 65 anni si vaccinò.
Da lì è iniziata una discesa che ha toccato il punto più basso nell’inverno del 2014quando la copertura si fermò al 48,6%. Quell’anno, ricorda il virologo Fabrizio Pregliascoprofessore di Igiene all’Università degli Studi di Milano, “si verificarono dei decessi di alcuni anziani dopo la somministrazione del vaccino antinfluenzale, del tutto non correlati alla vaccinazione“. Ma sufficienti a scoraggiare molti anziani dal proteggersi contro il virus influenzale.
Un inverno difficile
IO dati del ministero della Salute arrivano mentre l’Australiaconsiderata una sorta di laboratorio naturale per capire come sarà la stagione influenzale nell’emisfero boreale, sta registrando un aumento significativo dei casi. Come riporta il Sidney Morning Heralddai poco più di 5 Mila quasi di influenza di tipo B registrati nel 2024 si è passati quest’anno a superare quota 36mila.
“I virus che stanno circolando in Australia, l’H3N2 (un sottotipo del virus influenzale di tipo A, ndr) e il B Victoria (sottotipo del virus B, ndr) sono di relativa novità e quindi immunoevasivi”spiega Pregliasco. “Per questo le persone sono maggiormente suscettibili e ci sono le potenzialità per una stagione influenzale impegnativa”. Ragione per cui è consigliato vaccinarsi contro l’influenza, la cui stagione coincide con quella del Virus respiratorio di Sympiziale. E in un contesto in cui continua a circolare il coronavirus, “che a ondate di sei mesei genera degli aumenti nei contagi”ricorda Pregliasco.
Come si legge nella circolare ministeriale contenente le raccomandazioni per la prevenzione e il controllo dell’influenza, il vaccino è raccomandato ed offerto gratuitamente alle persone con più di 60 anni, alle donne in gravidanza e nel periodo postpartum, alle persone affette da patologie respiratorie, cardiocircolatorie, oncologiche e più in generale tutte quelle malattie che aumentano il rischio di complicanze da influenza. Il vaccino è consigliato e gratuito anche per i bambini tra i 6 mesi e i 6 anni e per i donatori di sangue.