ChatGPT non sa fare il giornalista scientifico

ChatGPT non sa fare il giornalista scientifico



E giornalista scientifico si occupa di riassumere risultati scientifici complessi rendendoli alla portata di un pubblico di non esperti. Si tratta di un’attività molto delicata, che richiede un grande equilibrio nel dosare chiarezza e accuratezza. Eccedendo con la prima, si rischia di banalizzare, mentre la seconda è insidiosa in quanto il suo eccesso produce un testo poco divulgativo; tutto il contrario rispetto a quanto si vuole ottenere.

Ebbene, questa expertise non può essere (ancora) sostituita da un’intelligenza artificiale. Lo ha dimostrato l’American Association for the Advancement of Science (AAAS)che per un anno ha condotto uno studio informale su Chatgpt. In particolare, il chatbot più famoso è stato messo alla prova chiedendogli di scrivere brevi sintesi per la rivista Scienza e servizi come EurekAlert, un compito svolto normalmente dal team "Scipak" l’AAS.

Gli articoli di sintesi seguono un formato specifico e molto semplice per trasmettere le informazioni principali (premessa, metodi, contesto dello studio) ad altri giornalisti che potrebbero volerne scrivere. ChatGPT emula "passabilmente" la struttura di un briefing in stile SciPak, ma la sua prosa "tende a sacrificare l’accuratezza in favore della semplicità" e richiede ancora un grosso coinvolgimento da parte degli autori umani, poi chiamati a fare una verifica rigorosa del testo generato e ad apportare gli aggiustamenti del caso.


CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE



Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back To Top