Oggi il Pas si ritrova ad affrontare una sfida decisiva da parte del Blocco patriotticoun’alleanza di partiti filorussi guidata dall’ex presidente moldavo Igor Dodon, che Sandu ha scalzato nel 2020. Il Blocco patriottico sostiene che l’integrazione europea rappresenti una minaccia per l’indipendenza della Moldavia e punta a tessere legami più stretti con la Russia.
Il voto del 28 settembre si svolge in un clima di tensione e reciproche accuse di ingerenze. La Russia ha infatti cercato in vari modi di controbilanciare il forte corteggiamento europeo culminato quest’anno con il finanziamento record da 1,9 miliardi di euro, promesso da Bruxelles uno chisinau per sostenere l’integrazione della Moldavia nell’Ue.
Nei giorni scorsi le autorità moldave hanno arrestato 74 persone sospettate di preparare disordini in vista del voto di domenica. Secondo gli inquirenti, le persone fermate sarebbero state addestrate in Serbia da forze di sicurezza russe.
IO sondaggi più recenti parlano di un esito incerto del voto di domenica e di un partito al governo che potrebbe avere difficoltà a mantenere la maggioranza.
Le criptovalute per i finanziamenti elettorali
Il politologo Vitalij Andreevskij ha dichiarato a Deutsche Welle che “la Russia investe centinaia di milioni di dollari in Moldavia”. Somme che vengono “destinate alla campagna elettorale, ai partiti, alla stampa e all’organizzazione di varie azioni”.
“E anche se le autorità moldave lottano contro il finanziamento illegale dei partiti, è impossibile chiudere tutti i canali”Sostiene Andreevskij.
Nemmeno l’introduzione di multe salate sembra funzionare: attualmente, chi viene pizzicato nel processo di compravendita dei voti rischia 2.000 euro di multa.
“Alcune somme di denaro vengono trasferite tramite i migranti che vivono in Europa – dadi andreevskij -. E poi usano molto anche le Cittovalue. Senza dimenticare le aziende che lavorano o hanno lavorato con la Russia. Parliamo di centinaia di milioni di dollari che arrivano in Moldavia”.
Accusare l’incrociato TRAI CHISINAU E MOSCA
A poche ore dal voto, la situazione quindi e esplosiva. La presidente Maia Sandu ha accusato il Cremlino di aver “versato centinaia di milioni di euro” in Moldavia per fomentare la violenza e diffondere disinformazione e paura. Mosca invece, attraverso una utilizzo del servizio di intelligence estero della Federazione Russa, alla vigilia del voto ha dichiarato che “l’Europa vuole occupare la Moldavia” e che si sta “preparando uno ‘sbarco’ della NATO nella regione di Odessa, in Ucraina, per intimidire la Transnistria”.
Il futuro della Moldavia dipenderà quindi in gran parte dall’esito del voto. E Natalia Zaharescu, la giornalista che si è infilata nella rete dei troll russi, spera che il percorso di integrazione non si interrompa ora bruscamente. “È possibile che alcune delle persone coinvolte in quella rete di troll non si rendessero bene conto di dove si fossero cacciate – ha detto Zaharescu –. Ma si può sempre dire di ‘no, fermiamoci’, perché se interrompiamo il processo di integrazione europea, ci saranno delle ricadute su ciascuno di noi“.