In un’altra barca, la Capitano Nikosil giornalista di Il paese Carlos de Barrón ah riferito che i passeggeri hanno gettato i cellulari in mare per evitare che venissero sequestrati. A bordo di una delle imbarcazioni c’è anche Mir Zulelilile Mandelanipote di Nelson Mandela. In un video diffuso dalla Flotilla, ha lanciato un appello ai governi affinché si mobilitino per garantire il passaggio delle navi e la liberazione immediata degli attivisti in caso di arresto.
Gli attivisti hanno inoltre riferito che la navata Yulara è stata fatta oggetto di pesanti attacchi con idranti da parte delle forze israeliane, mentre sono state udite esplosioni in lontananza intorno alle navi della Global Sumud Flotilla, presumibilmente granate stordenti lanciate da droni per intimidire gli equipaggi e creare confusione.
Le informazioni che filtrano sono parziali e frammentarie. Israele ha bloccato gran parte delle comunicazioni, interrotto le dirette e isolato le imbarcazioni. Sui social della Flotilla è stato diffuso un ultimo messaggio: “Le nostre barche sono state abbordate da personale militare israeliano. Le telecamere sono offline. Stiamo cercando di verificare la sicurezza dei partecipanti“.
Non è la prima volta che una flottiglia internazionale per Gaza viene fermata in acque internazionali da Israele. Dal 2010, quando l’assalto alla Mavi Marmara costò la vita a dieci attivisti turchi, a oggi, tutte le missioni simili sono state intercettate prima di raggiungere la Striscia. La differenza, stavolta, è la partecipazione di numerosi parlamentari europei e di figure pubbliche di primo piano, come il nipote di Mandela.
La linea del governo italiano sulla Global Sumud Flotilla
Il ministro degli Esteri Antonio Tajaniintervistato dal Tg1, ha dichiarato che i cittadini italiani coinvolti verranno con ogni probabilità portati nel porto israeliano di Ashdodda cui saranno poi rimpatriati. “Abbiamo parlato con il governo di Israele affinché non ci fossero azioni violente e mi è stato assicurato“, ha aggiunto. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha confermato che lo stesso destino attende tutti i partecipanti internazionali: espulsione e rientro nei rispettivi Paesi.
Migliaia di persone in piazza dopo la notizia dell’abbordaggio
In tutta Italia si stanno organizzando veglie e proteste, da Torino a Roma, da Milano a Napoli, passandro per la “capitale” della protesta italiana: Genova (immagine di copertina). L ‘Unione sindacale di base (Usb) ha indetto uno sciopero generale per il 3 ottobre denunciando l’azione militare israeliana. Manifestazioni spontanee e organizzate si sono svolte in molte città: a Napoli occupati i binari della stazione Centrale, a Roma chiusa la metro Termini e presidiate le strade intorno alla stazione, a Torino bloccato l’accesso a Porta Nuova, a Genova fermato il porto, a Milano e Pisa cortei e occupazioni di binari. A Milano i consiglieri regionali Pierfrancesco Majorino (Pd) e Luca Paladini (Patto civico) hanno proiettato la scritta “Free Gaza” su Palazzo Pirellisede del Consiglio regionale.
Le reazioni dell’opposizione
Sul piano politico, l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conteleader del Movimento 5 Stelle, ha denunciato un “blocco illegale” e una “violazione del diritto internazionale”, chiedendo la tutela degli attivisti italiani a bordo della Flotilla. Angelo Bonelli e Nicola Fratoiannirispettivamente portavoce e segretario di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs)hanno criticato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni per aver definito “irresponsabili” gli attivisti e chiesto la sospensione della cooperazione militare italiana con Israele. Il segretario di Più Europa, Riccardo Magiha espresso piena solidarietà all’equipaggio. Di segno opposto, il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha definito la Flotilla una “provocazione” e ha criticato lo sciopero Usb, valutando la precettazione per impedire blocchi ai cittadini. Infine, il cardinale Matteo Zuppiarcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei)ha lanciato un appello al rispetto della dignità di tutte le persone coinvolte e alla non violenza durante le operazioni.