Brooklyn Fitboxing, il fondatore ci spiega come funzionano i sacchi tech e le sessioni da 47 minuti

Brooklyn Fitboxing, il fondatore ci spiega come funzionano i sacchi tech e le sessioni da 47 minuti


Fitboxing di Brooklyn propone un allenamento di 47 minuti basato sul metodo HIIT (High Intensity Interval Training), in cui si alternano colpi al sacco e round di esercizi funzionali per stimolare il metabolismo e migliorare la forza e la resistenza. Il principio è semplice: non fermarsi mai, alternando boxe, thai boxe e kickboxing in un flusso continuo di movimento e concentrazione. La vera novità è la tecnologia brevettata all’interno dei sacchi da boxe: un sistema di sensori intelligenti in grado di rilevare la potenza, la coordinazione e la sincronizzazione dei colpi.

Juan Pablo Nebrera, fondatore di Brooklyn Fitboxing

Foto: Brooklyn Fitboxing

“I sacchi intelligenti sono il cuore della nostra attività e della gamification”, spiega Juan Pablo Nebrera, fondatore e CEO di Brooklyn Fitboxingche abbiamo incontrato al Salone del Franchising di Milano, dove ha presentato la visione e i progetti futuri del brand. “I sensori interni registrano potenza e coordinazione, offrendo dati precisi e uniformi in tutti i club del mondo. Gli aggiornamenti costanti migliorano l’accuratezza e rendono l’esperienza sempre più coinvolgente. Oggi Brooklyn Fitboxing conta oltre 240 club attivi in Spagna, Italia, Francia, Germania e Argentina, con un giro d’affari che supera i 40 milioni di euro. Una crescita sostenuta da un modello di business scalabile, basato su tecnologia proprietaria, community globale e un approccio motivazionale che trasforma la palestra in un’esperienza. Ogni due settimane, una nuova Sfida BF viene caricata su un server centrale e replicata in tutte le sedi internazionali, garantendo la stessa esperienza da Madrid a Milano, da Parigi a Buenos Aires. Le nuove combinazioni di colpi vengono pubblicate anche sui canali social, stimolando i fitboxer a superarsi e a cercare il punteggio perfetto: 100 su 100. “La nostra intelligenza artificiale oggi supporta staff e trainer nel migliorare il servizio ai clienti”, aggiunge Nebrera. “In futuro potrà rendere le sessioni ancora più personalizzate, ma per ora resta uno strumento per ottimizzare l’esperienza di allenamento”.

Fitboxing di Brooklyn

All’interno dei sacchi da boxe, un sistema di sensori intelligenti rileva potenza, coordinazione e sincronizzazione dei colpi

Foto: Brooklyn Fitboxing

La rivoluzione “no contact”

A differenza della boxe tradizionale, il format Brooklyn Fitboxing elimina completamente il contatto fisico. “È parte del nostro Dna”, puntualizza Nebrera. “Abbiamo voluto rendere la boxe accessibile a tutti, soprattutto a chi teme i colpi, mantenendo però i benefici di un allenamento intenso e completo”. Allenamento che combina potenza, ritmo e concentrazione in un flusso continuo di movimento. Ogni colpo è così sincronizzato con la musica, che diventa il metronomo del corpo. I sensori misurano tre parametri chiave — Potenza, Sincro ed Energia — che indicano rispettivamente la forza, la precisione nel tempo e la combinazione delle due.

“La musica e il ritmo sono fondamentali: trasformano l’allenamento in un momento in cui creare una connessione più profonda con il proprio corpo e dare il ritmo per l’esecuzione della sequenza di colpi al sacco”, racconta Nebrera. “Quando segui il ritmo, dimentichi tutto il resto e ti concentri solo sui movimenti. È un’esperienza immersiva che migliora la consapevolezza fisica e mentale. Le persone si connettono a qualcosa di più profondo: trovano piacere in quello che fanno e sentono davvero il loro corpo in movimento”. Il sistema di luci e punteggi in tempo reale proiettato sugli schermi dei club introduce la dimensione della ludicizzazione: la classifica di sessione mostra il ranking dei migliori performer, creando una competizione sana e stimolante. “Vogliamo che le persone si sentano come se stessero giocando”, afferma Nebrera. “In alcune palestre, invece, sembra che ti chiedano di soffrire, di sentire dolore per ottenere risultati. Noi siamo contrari a questo. Crediamo che quando ti impegni in un’attività fisica che vivi come un gioco, allora dimentichi la fatica e ti diverti. E quando ti diverti, hai più motivazione intrinseca e ti impegni di più a tornare ad allenarti. Questo è il nostro obiettivo: fare in modo che le persone siano contente di tornare a fare allenamento”. L’aspetto sociale è altrettanto importante. L’app di Brooklyn Fitboxing connette fitboxer di tutto il mondo, creando una comunità globale dove ogni utente può monitorare i propri progressi, iscriversi alle sessioni e confrontarsi con il ranking internazionale. “Allenarsi sapendo di far parte di qualcosa di più grande — una rete mondiale di persone che condividono gli stessi obiettivi — rende tutto più motivante”, sottolinea ancora Nebrera.



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