Bonus elettrodomestici, finalmente è arrivato ed ecco come ottenerlo (se ci si riesce)

Bonus elettrodomestici, finalmente è arrivato ed ecco come ottenerlo (se ci si riesce)


Dopo mesi di attesa arrivano le istruzioni sul bonus elettrodomestici. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha pubblicato martedì 22 ottobre 2025 il decreto direttoriale che sblocca i fondi della misura inserita nella legge di bilancio 2025 approvata a dicembre 2024 e rimasta ferma per dieci mesi in attesa dei provvedimenti attuativi. Ora produttori, venditori e cittadini sanno finalmente come muoversi per accedere ai voucher fino a 200 euro destinati alla sostituzione di apparecchi obsoleti con elettrodomestici ad alta efficienza energetica. Le risorse disponibili per il bonus elettrodomestici ammontano a 48,1 milioni di euro. Cifra modesta considerando che potrebbe esaurirsi rapidamente una volta aperta la piattaforma PagoPa al pubblico, evento previsto per la prima settimana di novembre secondo il quotidiano Il Sole 24 Ore. I produttori hanno iniziato mercoledì 23 ottobre a registrarsi, il 27 ottobre tocca ai venditori.

Come si richiede il voucher e dove si spende

Per i cittadini la procedura si svolgerà interamente online attraverso due canali: l’applicazione IO sullo smartphone oppure il sito web dedicato bonuselettrodomestici.it, entrambi accessibili solo tramite Spid o Carta d’identità elettronica. Una volta entrati, il sistema chiederà di dichiarare l’intenzione di sostituire un vecchio elettrodomestico con uno ad alta efficienza energetica e di impegnarsi a consegnare l’apparecchio obsoleto al venditore per lo smaltimento, dopodiché la piattaforma verificherà automaticamente l’età del richiedente e, per chi vuole ottenere i 200 euro invece che 100, interrogherà la banca dati dell’Inps controllando se esiste una Dichiarazione sostitutiva unica valida per il 2025 con Isee sotto i 25.000 euro. Se tutto risulta regolare, arriva il voucher elettronico associato al codice fiscale del richiedente, valido per 15 giorni: chi lo riceve può consultare sul sito l’elenco dei negozi aderenti e quello dei modelli ammessi caricato dai produttori, recarsi in un punto vendita e presentare il codice, a quel punto il negoziante applica direttamente lo sconto in fattura riducendo il prezzo d’acquisto del 30% fino al massimale previsto. Il vecchio elettrodomestico va consegnato contestualmente al venditore, il quale deve essere della stessa categoria del nuovo ma di classe energetica inferiorealtrimenti il bonus non viene riconosciuto secondo quanto stabilito dal decreto.

L’elenco dei prodotti

Sette sono le categorie che rientrano nel perimetro del decreto: lavatrici, lavasciuga, forni, cappe, lavastoviglie, asciugabiancheria, frigoriferi, congelatori e piani cottura, ciascuna con requisiti minimi di classe energetica differenziati che vanno dalla A per lavatrici e forni fino alla D per frigoriferi. Fuori dal bonus restano i piccoli elettrodomestici come asciugacapelli e ferri da stiro, ma anche i condizionatori, esclusione che ha sorpreso considerando l’impatto sui consumi estivi nelle abitazioni italiane. La condizione imprescindibile per ottenere il bonus resta la rottamazione: bisogna consegnare al venditore un elettrodomestico della stessa categoria ma di classe energetica inferiore, destinato allo smaltimento e al riciclo secondo le normative sui rifiuti elettronici. I venditori conservano tutta la documentazione degli acquisti e delle dismissioni, dato che Invitalia può effettuare verifiche a posteriori. Gli apparecchi ammessi devono inoltre essere fabbricati in stabilimenti europeivincolo inserito nel decreto per sostenere l’industria comunitaria dopo che il governo aveva constatato come i requisiti energetici più stringenti inizialmente previsti avrebbero finito per favorire soprattutto produttori asiatici con siti in Europa.

La corsa ai voucher si preannuncia serrata: assegnati secondo l’ordine cronologico di arrivo delle domande fino a esaurimento dei 48 milioni disponibili, potrebbero volatilizzarsi in poche ore una volta aperta la piattaforma a novembre, trasformando di fatto il sistema in un fare clic sul giorno mascherato nonostante il governo avesse promesso di evitare proprio la dinamica del primo arrivato primo servito.



Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back To Top