“Nella pratica, con l’uso di Sorm significa che i servizi online come Maks, Vk e presto anche le banche dovranno filtrare e conservare i dati e renderli accessibili alle forze di sicurezza – ha commentato lo youtuber Denis Alshanov –. Molti esperti It avevano il sospetto che ci fosse un’ambizione di controllo. E come abbiamo visto, ora è possibile spegnere Internet mobile in un’intera regione finché non finirà la guerra”.
Il progetto Na Svyazi ha calcolato che a giugno l’internet mobile in Russia è stato disattivato 655 volte. A maggio, per fare un confronto, le disconnessioni erano state 69, con pesanti ripercussioni anche sull’economia.
Le conseguenze economiche
Ogni volta che si verifica un blackout, a rimetterci è soprattutto l’economia. Secondo Mikhail Klimarev, direttore esecutivo della Società per la tutela di Internet, la regione di Uljanovsk – a 700 km a sud-est di Mosca – perde circa 3 milioni di rubli l’ora (più di 30 mila euro) ogni volta che viene disattivato l’internet mobile.
“Nel tentativo di proteggere gli obiettivi militari, si distrugge l’infrastruttura civile”, sostiene Klimarev. Secondo le stime della società per la tutela di Internet, un blackout esteso a tutta la Russia costerebbe all’economia 1,9 miliardi di rubli l’ora (oltre 20 milioni di euro). Lo confermano anche gli analisti del progetto Na Svyazi: fabbriche, acquedotti, trasporti, banche, negozi online e persino le casse dei negozi dipendono dalla connessione. Quando internet viene bloccatabuona parte delle professioni si fermano: i corrieri, i saloni di bellezza e perfino gli insegnanti che lavorano online sono costretti a incrociare le braccia.
Le reazioni della popolazione
In alcune città, come a Volgograd, i residenti hanno iniziato a ricorrere alle vie legali contro le frequenti interruzioni di Internet. C’è chi ha chiesto un risarcimento all’operatore Beeline, mentre l’avvocato Ivan Ivanov ha invitato i cittadini a presentare denunce collettive per i continui disservizi.
Al contempo, però, la gente si sta lentamente abituando a questa nuova Vita offline. “I russi stanno prendendo queste nuove restrizioni con sorprendente calma – ha commentato Leonid Yuldashev, coordinatore del progetto eQualitie –. La gente le affronta un po’ come il meteo: oggi piove, resto a casa. Oggi non funziona Internet, non uso Telegram”. E molte attività commerciali sono tornate a raccogliere gli ordini e le prenotazioni via telefono e sms. “In un certo senso, la Russia sta tornando all’era pre-internetnonostante l’infrastruttura digitale sia molto sviluppataHa detto Yuldashev.
Cosa ci aspetta nel 2026
Dal 1° gennaio 2026 gli operatori mobili dovranno conservare i dati dei messaggi degli utenti per tre annianziché uno. Dal 1° marzo, inoltre, Roskomnadzor avrà l’autorità esclusiva di scollegare la RuNet dal resto di Internet: un potere che prima era condiviso con operatori, provider e terze parti, e che ora invece è stato concentrato nelle mani di un unico ente. Ufficialmente l’obiettivo è “garantire la sovranità digitale e la protezione dalle minacce esterne”, Roskomnadzor ha e pratica potrà imporre da solo l’isolamento della Russia dall’Internet globale.
