Milano è diventata un laboratorio urbano grazie a Musa, il bilancio di 3 anni di innovazione e ricerca

Milano è diventata un laboratorio urbano grazie a Musa, il bilancio di 3 anni di innovazione e ricerca


Milano è diventata un laboratorio urbano grazie a Musa – Azione di sostenibilità urbana multistrato –, il programma finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che in tre anni ha trasformato il modo di fare ricerca, innovazione e sostenibilità nella città e nel territorio lombardo. Il progetto ha messo insieme università, istituzioni, imprese e comunità, creando un ecosistema in cui scienza e tecnologia incontrano i bisogni reali dei cittadini.

In occasione delle giornate conclusive del progetto, il 3 e 4 dicembre, Cablato ha intervistato Giovanna Iannantuoni, presidente di Musa, per tracciare un bilancio di questo percorso. “Il bilancio è ampiamente positivo. In tre anni e mezzo Musa ha permesso a più di mille ricercatrici e ricercatori, provenienti da universitàimprese, enti pubblici e terzo settore, di lavorare insieme, costruendo una vera comunità scientifica e civile”, spiega.

Un modello di collaborazione unica

In questi tre anni Musa si è proposto come motore di ripartenza, combinando innovazione tecnologica e sociale. Il progetto ha gestito un investimento del Pnrr di circa 110 milioni di eurocon risultati che spaziano dalla rigenerazione urbana alle tecnologie deep tech, l‘intelligenza artificialefino a iniziative di sostenibilità sociale. “Il risultato più sorprendente è stata la costruzione di una comunità interdisciplinare: ricercatrici e ricercatori che hanno lavorato insieme superando barriere disciplinari e organizzative. Non solo: il 53% di loro sono donne. Non era scontato far dialogare mondi così diversi con continuità e in un linguaggio accessibile a tutti”, aggiunge la presidente.

Impatto concreto sul territorio

Musa ha coinvolto quattro università milanesi – Bicocca, Statale, Bocconi e Politecnicoa cui si sono poi aggiunte anche Cattolica e Liuc – insieme a numerosi enti pubblici e privati. Il progetto ha creato un ecosistema stabile di collaborazione, dando vita a interventi di rigenerazione urbana, nuovi servizi digitali e soluzioni tecnologiche e sociali sviluppate insieme ai cittadini.

Tra i risultati concreti, Real SynCol, avvio nata dalla ricerca universitaria, rappresenta un esempio di come Musa abbia trasformato innovazione in valore economico e sociale, generando posti di lavoro qualificati e soluzioni per la città.

In ambito cybersecurity, Musa ha evidenziato le fragilità dei Comuni e ha fornito strumenti concreti per rafforzare la resilienza digitale. “Abbiamo aiutato i Comuni a non affrontare da soli le sfide digitali, fornendo un’analisi puntuale delle vulnerabilità, supporto operativo e collaborazione diretta tra ricercatori e amministrazioni. Così gli enti locali hanno finalmente una fotografia chiara dei rischi e competenze condivise per gestirli efficacemente”spiega Iannantuoni.

Anche il continuum ai margini della nuvolainfrastruttura tecnica ma strategica, ha svolto un ruolo chiave: Permette di elaborare dati vicino al territorio, rendendo i servizi pubblici più veloci, sicuri e personalizzati – dalla mobilità intelligente alla sanità digitale fino alla gestione dell’energia – e dimostra che l’Italia può sviluppare soluzioni innovative e competitive”.

Oltre il Pnrr: il futuro di Musa

Con la conclusione del finanziamento Pnrr, Musa entra in una nuova fase: consolidare ciò che è stato costruito e trasformare il progetto in un modello permanente. Iannantuoni spiega infatti che “il finanziamento Pnrr ha permesso di avviare progetti, creare reti, sviluppare tecnologie e comunità; la fase ‘Beyond Musa’ punta ora a costruire un modello stabile che continui anche senza fondi straordinarigrazie alla forza delle partnership create e al valore riconosciuto dal territorio”.



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