Nuovi Ray-Ban Meta: trapelano i primi render

Nuovi Ray-Ban Meta: trapelano i primi render



Sembra che il futuro degli occhiali smart firmati Meta e ray-ban sia sempre più vicino e ricco di novità interessanti. Recenti indiscrezioni, emerse online attraverso presunti rendering di prodotto, suggeriscono che la prossima generazione di questi dispositivi indossabili potrebbe portare con sé cambiamenti significativi, non solo nel design ma soprattutto nelle funzionalità legate all’intelligenza artificiale e all’autonomia. Un’evoluzione che punta a integrare questi accessori in modo ancora più profondo nella nostra vita quotidiana.

Le immagini trapelate, diffuse da un gruppo che si fa chiamare XR Research Institute, mostrano due modelli con nomi in codice decisamente italiani: "Aperol" e "Bellini". Questi nomi corrispondono a quanto già riportato da altre fonti autorevoli e sembrano indicare una nuova strategia di prodotto. A differenza della generazione attuale, che offre le stesse montature con diverse tipologie di lenti, i futuri modelli potrebbero avere design specifici: "Aperol" sarebbe pensato come un occhiale da sole, mentre "Bellini" avrebbe le fattezze di una montatura da vista per l’uso di tutti i giorni. In particolare, il modello "Bellini" ricorda l’attuale design Headliner, suggerendo un’evoluzione stilistica piuttosto che una rottura netta con il passato.

L’aspetto più promettente di questa nuova generazione risiede però nel potenziamento delle capacità dell’AI. come già anticipato a maggio, si parla di una modalità "super rilevamento", che consentirebbe all’assistente AI di Meta di funzionare in background per oreun balzo in avanti notevole rispetto ai circa 30 minuti di autonomia attuali. Questa capacità aprirebbe le porte a un’assistenza proattiva e contestuale. Immaginiamo gli occhiali che ci ricordano di prendere le chiavi prima di uscire di casa o che ci suggeriscono di comprare gli ingredienti mancanti per la cena mentre passiamo davanti a un negozio. Meta starebbe anche esplorando la possibilità di integrare una funzione di riconoscimento facciale, un ausilio che potrebbe, ad esempio, aiutarci a ricordare il nome di una persona che non incontriamo da tempo.


CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE



Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back To Top