Chirocefalo del Marchesoni , la storia del piccolo crostaceo preistorico che si trova in un solo luogo al mondo

Chirocefalo del Marchesoni , la storia del piccolo crostaceo preistorico che si trova in un solo luogo al mondo


Il Chirocefalo del Marchesoni è natio dell’appennino umbro-marchigiano e in particolare di un luogo, il Monte Vettore, che fu protagonista in passato di storie e leggende di altri tempi. Questa creatura è un piccolo crostaceo, di pochi millimetri, che vive all’interno dei Laghi di Pilato sul Monte Vettore. Ed è in pericolo di estinzione. Cosa hanno di così particolare i Laghi di Pilato? E perché il Chirocefalo del Marchesoni è unico al mondo?

La storia e le tradizioni popolari dei Laghi di Pilato

Il monte Vettore, al confine tra Umbria e Marcheè un massiccio calcareo di 2.476 metri di altitudine e sovrasta la piana di Castelluccio di Norcia, popolarissima per la sua fioritura che attira turisti e artisti da tutto il mondo. Questa montagna è divenuta celebre alle cronache anche per gli ultimi drammatici eventi legati al terremoto del 2016. Proprio dal monte Vettore difatti partì una delle faglie, chiamata ora sentiero delle Fate, che distrusse gran parte della città di Norcia, di Arquata del Tronto e Amatrice. Sebbene la zona sia storicamente nota per l’elevata sismicità, la riattivazione del sistema di faglie Vettore-Bove, all’origine del terremoto del Centro Italia del 2016, è stata quasi inaspettata per la lunghezza dei tempi di ritorno e questo ha fornito informazioni preziose per andare a ritroso nella storia geologica dello stesso Vettore. Ma questa montagna, che domina l’intera piana dei monti Sibillini, ha nei Laghi di Pilato, il vero tesoro nascosto: il Chirocefalo preistorico.

Nella tradizione popolare il lago, anzi i laghi, che si trovano in vetta a 1941 metri, sono considerati da sempre un luogo magico e misterioso e nel libro “Storie, Leggende ed Altro sui Monti Sibillini” a cura di Giuseppe di Modugno, si legge (ma sono storie tramandate da sempre in quei luoghi) che nelle sue acque sarebbe custodito il corpo di Ponzio Pilatoda lì il nome ai laghi. Condannato a morte da Tiberio, secondo imperatore romano che governò dal 14 al 37 d.C. dopo aver crocifisso Gesù, l’imperatore dopo aver rinchiuso il corpo di Pilato in un sacco, lo affidò ad un carro di bufali che lasciò liberi di vagare senza meta. Gli animali da Roma sarebbero giunti fino ai Monti Sibillini, fino alla Cima del Redentore dalla cui cresta il corpo cadde nelle sue acque. I laghi, appunto chiamati di Pilato, si trovano in un baratro tra le due cime del monte Vettore (formando una particolare forma ad occhiale) la Cima del Redentore e il Pizzo del Diavolo e proprio da queste storie, legate al cristianesimo, sono nati altri miti e anche per questo motivo, a partire dal XIII sec, questi laghi sono stati considerati come un luogo popolato da streghe e negromanti, tanto da costringere le autorità religiose del tempo a vietarne l’accesso ponendo una forca all’inizio della vallata. Addirittura furono alzati dei muri a secco intorno alle sue acque per evitarne il raggiungimento, ma è il 1954 che segna una svolta per questi particolari laghi. In quell’anno fu scoperto un animale preistorico che viveva nei laghi di Pilato da millenni.

Il gamberetto preistorico unico al mondo

Nel 1954 durante una campagna di ricerche idrobiologiche, organizzata dall’Istituto di botanica dell’Università di Camerinoinsieme al professor Vittorio Marchesoni, fu scoperta la presenza di un crostaceo di una nuova specie. Fu chiamato Chirocefalo del Marchesoni (Chirocephallelus marchesonii) dal nome appunto dello scopritore, individuando poi che si trattava di una specie preistorica che si trovava in quel luogo prima dell’inizio della storia dell’umanità: ben 2 milioni di anni prima. Inoltre ciò che rende questo piccolo crostaceo branchiopode della famiglia Chirocephalidae (più o meno 1 cm di lunghezza) così straordinario è il fatto che si tratta di una specie endemica, il che vuol dire che vive in quei laghi e in nessun’altra parte del mondo.



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