Il destino di M. Il figlio del secolo sembra appeso a un filo. La serie Sky tratta dalla saga letteraria di Antonio Scurati è stata una delle serie tv più innovative dell’ultimo anno e non solo: scritta da Stefano Bises e Davide Serino e diretta da Joe Wright, è stata anche una delle più apprezzatein Italia ma anche all’estero. Ha un giudizio positivo del 100% su Rotten Tomatoes, e ha anche vinto diversi riconoscimenticome il Premio Serie dell’Anno agli ultimi Nastri d’Argento Grandi Serie ma anche il premio al migliore attore protagonista per Luca Marinelli a Series Mania, il festival internazionale della serialità di Lille.
Non solo: la sua messa in onda è diventata un caso mediatico e politicocon diverse dichiarazioni di politici, varie polemiche sulle uscite di Marinelli ma anche una censura da parte della Rai di un monologo sull’antifascismo da parte dello stesso Scurati, che doveva andare in onda il 25 aprile 2024 ma è stato bloccato dai vertici della tv di Stato. Insomma, la serie è stata a lungo sulla bocca di tutti ma, nonostante ciò, ora si affaccia l’ipotesi che possa non tornare per una seconda stagione.
Un destino incerto
A dichiararlo, con non poca amarezza, è proprio Antonio Scurati. Ospite di un talk show al Giffoni Film Festival negli scorsi giorni, lo scrittore ha dichiarato: “È abbastanza incredibile che una serie di questa bellezza, di questa potenza, che al netto di qualsiasi polemica politica e ideologica, gridano tutti al capolavoro, non abbia una seconda stagione”, per poi continuare: “bisogna chiedersi perché”. Le parole di Scurati sembrano far intendere che non ci siano ragioni esclusivamente economiche e produttive, ma anche un intento politico di intralciare una serie che, tramite il suo ritratto assurdo e paradossale di Benito Mussolinimostra le contraddizioni ridicole e pericolose del regime fascista.
Dubbi erano già sorti lo scorso marzo, quando lo stesso Joe Wright aveva lamentato in un’intervista al Tempi finanziari IL difficoltà di distribuire M. Il figlio del secolo oltreoceano: “Nessuna piattaforma vuole trasmettere la serie negli Stati Uniti. C’è stato un produttore che mi ha detto: “Adoriamo lo show, però è un po’ troppo controverso per noi’.” Alla fine ad acquisire i diritti internazionali degli episodi è stata la Piattaforma Streaming Mubi – di sicuro una destinazione di pregio, ma anche di nicchia, non di certo con lo stesso pubblico mainstream di altri network a stelle e strisce: li trasmetterà in ogni caso in America Latina, Belgio, Lussemburgo, Turchia, India, Nuova Zelanda e appunto anche Stati Uniti. C’è anche, però, chi si interroga sull’effettiva resa in termini di audience per una produzione che si è rivelata molto costosa: secondo i dati riportati dal Corriere della serala serie coi suoi otto episodi è costata 65 milioni di euro, a fronte per esempio dei 57 milioni dei cinque episodi de L’amica geniale (di quei 65 milioni, peraltro, 15 milioni erano stati garantiti dal tax credit del Ministero della cultura, che potrebbero anche essere venire negati a un’ipotetica seconda stagione).