Iveco, che ne sarà del gruppo? Ecco cosa succede all’azienda di camion e furgoni dopo la vendita

Iveco, che ne sarà del gruppo? Ecco cosa succede all’azienda di camion e furgoni dopo la vendita


Gruppo Ivecostorico produttore torinese di camion e furgoni controllato dalla holding Exor della famiglia Agnelli, ha cessato di esistere come entità unificata.

Il gruppo, nato nel 1975 dalle ceneri dell’Industrial Vehicles Corporation e diventato uno dei principali costruttori mondiali di veicoli commerciali insieme a Mercedes, Volvo e Scania, ha annunciato martedì 30 luglio 2025 la cessione dell’intero business a due acquirenti distinti. Tata Motorsil gigante automobilistico indiano proprietario di Jaguar Land Rover, acquisirà il ramo commerciale per 3,8 miliardi di euro. Leonardoil gruppo della difesa e aereospazio italiano, verserà invece 1,7 miliardi per rilevare la divisione militare. Le operazioni, per un valore complessivo di 5,5 miliardi di euro, dovrebbero completarsi entro il secondo trimestre del 2026 per Tata Motors ed entro il primo trimestre dello stesso anno per Leonardo.

Il colosso indiano entra in Europa

La strategia di Tata Motors punta a creare un nuovo gigante globale dei veicoli commerciali. Il gruppo indiano, una delle principali case automobilistiche del paese che fa parte del conglomerato Tata Group e produce sia veicoli commerciali che auto private, realizzerà l’operazione tramite un’offerta pubblica di acquisto volontaria. Questo significa che Tata potrà comprare tutte le azioni Iveco quotate in borsa a un prezzo fisso di 14,1 euro per azione. La fusione darà vita a un gruppo con vendite superiori a 540mila unità all’anno e ricavi combinati di circa 22 miliardi di euro.

L’operazione rappresenta la seconda acquisizione più grande nella storia del gruppo Tata dopo l’acquisto del colosso siderurgico anglo-olandese Corus per 12,9 miliardi di dollari nel 2007. Supera anche l’acquisizione di Giaguaro Land Rover Del 2008 per 2,3 miliardi. L’integrazione permetterà a Tata Motors di accedere alle tecnologie di elettrificazione sviluppate da Iveco. Potrà inoltre sfruttare la rete commerciale europea di Iveco e la sua esperienza nei mercati emergenti di Asia e Africa. Le azioni di Tata Motors hanno però perso il 4% alla borsa di Mumbai dopo l’annuncio. Gli investitori sono preoccupati per i rischi di integrazione e per la dimensione dell’operazione.

L’acquisizione di Leonardo

Leonardoil principale gruppo italiano nei settori aerospazio, difesa e sicurezza quotato a Piazza Affari e partecipato al 30% dal ministero dell’Economia, ha finalizzato parallelamente l’acquisizione della divisione militare di Iveco. Il prezzo è di 1,7 miliardi di euro, finanziato attraverso le riserve di cassa disponibili. La divisione acquisita comprende due marchi: Veicoli di difesa Iveco (IDV)che produce veicoli protetti multifunzione usati dalle forze armate di numerosi paesi, e Astraspecializzata in mezzi pesanti per operazioni in condizioni estreme. L’operazione rafforza significativamente la posizione di Leonardo nel settore della difesa terrestre europea, dove l’azienda italiana compete con giganti internazionali come la tedesca Rheinmetall e la britannica Bae Systems.

Una storia di cinquant’anni

L’azienda è nata nel 1975 dalla fusione di diversi marchi storici europei: l’italiana Om, la francese Unic, la tedesca Magirus-Deutz e la britannica Seddon Atkinson, unite sotto il controllo della Fiat di Gianni Agnelli. L’acronimo Iveco significava infatti Industrial Vehicles Corporation. Negli anni Ottanta e Novanta il gruppo si è espanso in tutto il mondo, diventando uno dei principali produttori europei di veicoli commerciali e consolidando la propria posizione nel trasporto pubblico e nella difesa. Nel 2021 Gruppo Iveco si è separato da Cnh Industrial, diventando una società indipendente quotata alla borsa di Milano.

I risultati del secondo trimestre 2025, pubblicati mercoledì 31 luglio in concomitanza con l’annuncio delle cessioni, mostrano le difficoltà strutturali che hanno spinto alla ristrutturazione del gruppo. I ricavi consolidati sono diminuiti del 3,5% a 3,78 miliardi di euro rispetto al secondo trimestre 2024. Il calo riflette un contesto di mercato difficile in Europa, dove i volumi industriali hanno registrato una diminuzione del 13% per i veicoli commerciali leggeri e del 15% per i camion medi e pesanti. Le performance però sono state molto diverse tra le varie divisioni del gruppo. La divisione Difesa ha registrato ottime performance grazie all’aumento della spesa militare europeocon un portafoglio ordini di 5 miliardi di euro. Anche la divisione Busche produce autobus per il trasporto pubblico, ha migliorato i propri risultati mantenendo la seconda posizione in Europa. Al contrario, la divisione Truck che produce camion ha sofferto per il calo della domanda, la divisione Powertrain che produce motori ha registrato perdite ancora maggiori.



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