A inizio anno un consorzio di investitori fuida da xAI di Elon Musk ha presentato un’offerta per l’acquisto di OpenAI per un valore di 97,4 miliardi di dollari. Una proposta che il CEO in Openi Sam Altman ha prontamente respinto al mittente: e fin qui la storia era già tutta sotto la luce del sole. Da un nuovo documento depositato in tribunale nell’ambito della causa intentata da Elon Musk contro OpenAIemerge un interessante retroscena sulla vicenda.
A quanto pare Muschio avrebbe cercato di coinvolgere Mark Zuckerberg per discutere "potenziali accordi di finanziamento o investimenti" relativi proprio alla maxi-operazione per mettere le mani su OpenAI. Né Zuckerberg né Meta in generale, comunque, hanno mai firmato una lettera di intenti per unirsi alla cordata.
DENTRO IL RING DELL’AI
La richiesta di acquisizione, avanzata a febbraio, sulla carta faceva perno sull’intenzione di riportare l’azienda alle sue radici, con un focus sull’IA open-source per il bene del mondo. La replica di Sam Altman è stata netta e sarcastica, con l’offerta di "acquistare Twitter per 9,74 miliardi di dollari"un decimo dell’offerta messa sul piatto dal tycoon, a sottolineare quindi l’enorme disvalore tra la sua realtà e il social di Musk.
