Negli ultimi giorni YouTube ha confermato di aver applicato modifiche con l’AI ad alcuni video Shorts senza avvisare preventivamente i creatoriuna scelta che ha suscitato non poche perplessità all’interno della community. I primi segnali di questa novità erano emersi dai sospetti di alcuni youtuber, che avevano notato dettagli anomali nei propri video: volti più levigati, capelli resi artificiali e tratti eccessivamente nitidi. Un esempio è quello di Rick Beato, divulgatore musicale seguito da oltre cinque milioni di persone, che ha raccontato alla BBC di essersi accorto che il suo aspetto in video risultava ritoccato senza che lui avesse utilizzato alcun filtro. Stesse impressioni anche per il chitarrista Rhett Shull, che ha definito le correzioni «un’estetica artificiale» e ha denunciato il rischio di minare la fiducia tra creatori e pubblico.
La conferma è arrivata da Rene Ritchie, responsabile editoriale e referente per i creator di YouTube, che su X ha spiegato come l’azienda stia sperimentando sistemi di machine learning per ridurre rumore, correggere sfocature e migliorare la resa visiva di alcuni Shorts. Secondo Ritchie, si tratterebbe di migliorie simili a quelle che da anni vengono applicate automaticamente dagli smartphone durante la cattura di foto e video. L’azienda ha inoltre precisato che non si tratta di generative AI, ma di tecniche più tradizionali di apprendimento automaticodistanziandosi così dalle tecnologie che creano contenuti da zero.
Tuttavia, diversi ricercatori sottolineano come la distinzione semantica sia fuorviante: anche il machine learning rientra a pieno titolo nel campo dell’AI, e l’assenza di trasparenza nell’applicare modifiche non concordate con i creatori resta l’aspetto più critico.