L’inverno al buio di Kyiv, come funziona il sistema dei blackout programmati in Ucraina

L’inverno al buio di Kyiv, come funziona il sistema dei blackout programmati in Ucraina


Le strade di Kyiv al buio durante uno dei blackout programmati in città.

Vincenzo Leone – Kiev

Come si vive quest’ennesimo inverno di guerra a Kyiv

Dal 2022, missili e droni russi stanno distruggendo sistematicamente le centrali elettriche e le linee elettriche principali. Questo ha causato una carenza di elettricità nel Paese, in particolare a Kyiv”spiega a Cablato un portavoce di DTEK dell’ufficio della capitale Kyiv. “Per bilanciare la domanda e l’energia disponibile, NEC Ukrenergo ordina agli operatori di distribuzione di implementare programmi di interruzioni di corrente. Di conseguenza, DTEK Kyiv Grids accende e spegne l’elettricità per i consumatori della capitale su base rotazionale”conferma. E racconta i numeri dell’emergenza, che va avanti da quasi quattro anni. “Dall’inizio della guerra su vasta scala, le apparecchiature di DTEK Kyiv Grids hanno subito più di 100 danni di varia complessità”. Racconta di un attacco massiccio il 22 ottobre su Kyiv, che ha costretto 800.000 persone al buio. Gli obiettivi di Shahed e missili russi sono su tutta la linea e su tutte le tipologie di impianto. “I danni maggiori riguardano le linee aeree da 0,4 a 110 kV, e il nemico colpisce anche sottostazioni di varie classi di tensione, punti di distribuzione e altre strutture”.

Operai di DTEK Grids al lavoro dopo un attacco russo su Kyiv.

Operai di DTEK Grids al lavoro dopo un attacco russo su Kyiv.

Per gentile concessione di DTEK Grids – Kiev

Abituarsi ai blackout programmati

Da DTEK spiegano come funziona il sistema dei blackout programmati, e qual è la precisa catena di responsabilità e compiti che porta ogni sera a leggere le notifiche su Telegram e sulle altre piattaforme dove queste informazioni arrivano nelle case di tutti gli ucraini. “Questi programmi di interruzione vengono concordati con il ramo di dispacciamento regionale di Ukrenergo, con la Commissione statale di regolamentazione energetica e con le autorità locali”spiega il portavoce a Cablato. “La società statale Ukrenergo impartisce l’ordine di applicare i programmi, definendone portata e durata. È responsabile del bilanciamento tra l’elettricità generata e quella consumata nel Paese, oltre che del monitoraggio dell’integrità del sistema elettrico”. Quando arrivano queste informazioni, l’operatore di distribuzione – quindi DTEK – determina dove staccare la corrente, e per quanto tempo. “Le interruzioni colpiscono tutti i consumatori in città, tranne le infrastrutture critiche”come ospedali, servizi idrici e strutture militari, precisano.

Il rischio da scongiurare è un sovraccarico della rete tale, che faccia saltare la luce all’improvviso e in maniera incontrollata. Rischio che aumenta d’estate, con il carico dei condizionatori, e d’inverno. Di solito, il periodo autunno–inverno, anche prima della guerra, è un periodo di carico massimo sulle apparecchiature elettriche. Quando le persone usano attivamente elettricità, il rischio di emergenze aumenta”spiegano. “L’azienda si prepara a ciò. Dalla primavera fino all’inizio della stagione fredda, i dipendenti eseguono riparazioni e manutenzioni programmate sulle apparecchiature”continuano. Ma va considerata un’altra variabile, ovvero quella di dover intervenire per guasti non previsti e dovuti alla situazione emergenziale in cui si trova il Paese.
“Le apparecchiature, infatti, non sono progettate per essere accese e spente più volte al giorno: in condizioni normali vengono spente una volta ogni pochi anni”. I numeri delle riparazioni danno la portata della situazione. “Per ridurre il numero di interruzioni di emergenza, abbiamo effettuato 2.859 riparazioni di linee cablate, riparato quasi 55 km di linee aeree e 584 sottostazioni di varie classi di tensione.



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