Se il prezzo dell’oro vola, si impenna anche il business dell’estrazione illegale. E vale più del traffico della droga

Se il prezzo dell’oro vola, si impenna anche il business dell’estrazione illegale. E vale più del traffico della droga


Quando si tratta di crimini ambientali in Amazzonia, gli Stati Uniti sono tra i principali paesi di destinazione sia dei prodotti che ci si è procurati illegalmente, sia del denaro sporco associato a essi”, afferma Julia Yansura, direttrice di programma di Fact coalition, in un colloquio con Cablato. “È tempo per l’America di cambiare questa dinamica e la Amazon Region Initiative for Illicit Finance è un passo importante in questa direzione”, aggiunge.

Il riferimento di Yansura è all’iniziativa lanciata nel luglio del 2024 dagli Stati Uniti e dai paesi dell’area amazzonica (Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana, Perù, Suriname) per fermare la finanza illegale che alimenta i crimini ambientali: secondo Janet Yellen, ex ministra del Tesoro durante l’amministrazione Biden, sarebbe servita ad aumentare la cooperazione tra ministeri e polizie, che avrebbero ricevuto formazione specifica finalizzata a individuare i flussi di capitali illegali.

Nessuno segue i soldi, Segui i soldi

Ma, un anno dopo, se ne sono perse le tracce. Online non c’è nulla di recente. Nessun riferimento all’iniziativa se non comunicati stampa vecchi di dodici mesi. E il tema, come visto, è in prima pagina.

Secondo quanto dichiarato ai tempi, Stati Uniti e Brasile avrebbero dovuto organizzare un incontro regionale nei mesi successivi  per stabilire le priorità del gruppo; dal canto suo, il Tesoro americano si era impegnato a organizzare delle sessioni Segui i soldi per aumentare le abilità degli investigatori: ma anche di questo non si trova traccia. E anche l’ufficio stampa del Tesoro americano non ha risposto alla domanda di chiarimenti inoltrata da Cablato.

Secondo Fact, l’approccio Segui i soldi (seguire i soldi, reso popolare in Italia dal giudice Giovanni Falcone nelle indagini per mafia negli anni Ottanta) non può che essere la base di ogni indagine sulla criminalità ambientale. La Financial action task force (un’agenzia intergovernativa di cui è membra anche l’Italia dal 1990) nel 2012 ha pubblicato una lista di 40 raccomandazioni costantemente aggiornata per evitare il riciclaggio: l’elenco include attività come la necessità di segnalare le persone politicamente esposte, il tracciamento delle operazioni bancarie e finanziarie e un occhio più attento da parte dei professionisti attivi in settori a rischio come i casinò, l’immobiliare e la compravendita di oro.

Per capire l’importanza di affrontare il problema nel modo corretto, Fact propone un esempio. Nel 2019 furono arrestati due colombiani e un ecuadoriano delle forze di polizia di Bogotá: l’accusa era di aver condotto pesca di frodo vicino Malpelo, un’isola rocciosa distante 300 chilometri dalla costa della Colombia.

Indagini solo per un crimine su tre

Sull’imbarcazione furono sequestrati sei squali, senza però che fosse aperta alcuna indagine finanziaria: agli accusati non furono sequestrate somme di denaro o asset di altro genere, non si verificò l’intestatario dell’imbarcazione o dove fosse stata registrata, né si approfondì che cosa ne sarebbe stato delle carcasse dei pesci, a chi sarebbero state vendute, in che modo sarebbero avvenute le transazioni e come sarebbero stati nascosti i soldi. Un piccolo caso che avrebbe potuto offrire una miniera di informazioni e, potenzialmente, aiutare a scoperchiare la pentola: non se ne fece nulla. E senza un’indagine finanziaria, pur arrestando i responsabili materiali dell’illecito, non si sono toccati i finanziatori o gli acquirenti che rappresentano la vera causa dell’illecito stesso. E che ora potrebbero non subire alcuna conseguenza. Sempre secondo Fact, per tre crimini che vengono compiuti, solo in un caso vengono effettuate indagini approfondite.

L’oro, da bene rifugio a rifugio di criminalità

Ma torniamo al metallo giallo, all’oro. Il bene rifugio per eccellenza, con i recenti rialzi “è una delle maggiori fonti di introiti per le reti criminali che operano nelle regioni amazzoniche”, assicura Yansura. Anzi, “a dire il vero”, prosegue, “in Colombia e Perù l’estrazione illegale genera più denaro del traffico di droga: parliamo di moltissimi soldi. Quest’anno il prezzo dell’oro è andato alle stellearrivando a circa 3.500 dollari l’oncia: significa che i gruppi criminali coinvolti nel settore stanno diventando sempre più ricchi e potenti“.



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