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Nonostante un inizio di stagione di Serie A contrastato, Igor Tudor ha accolto con favore un forte sostegno alla Juventus. Il club crede che l’allenatore sia sulla strada giusta nonostante abbia accumulato tanti pareggi quante vittorie finora, e il suo legame con lo spogliatoio è uno dei suoi principali punti di forza.
Questo tratto, as La Gazzetta dello Sport see it, lo separa dal predecessore Thiago Motta. Il tecnico italo-brasiliano ha perso i contatti con la squadra, mentre Tudor sa tenere la squadra sulle spine e, soprattutto, dalla sua parte.
Anche altri aspetti aggiungono ulteriori differenze tra Tudor e Motta. Il quotidiano rosa le cita come una migliore comunicazione per trasmettere con successo il dna della Juventus, oltre alla struttura a squadre. Tudor, ad esempio, ha un capitano e una serie di giocatori inamovibili.
C’è una «costante ricerca della felicità in un contesto di gioco definito», mentre nella Juve di Motta il calcio reattivo aveva «rovinato ogni possibile via di fuga concreta, con ruoli fluidi e giocatori chiamati a giocare come jolly».
Anche se restano temi persistenti, come questo ‘drawitis’ nelle prime sei partite di campionato, non avrebbe senso puntare il dito contro Tudor. Sarebbe meglio stringersi attorno all’allenatore.
“Igor mantiene un dialogo aperto con tutta la squadra. Ogni decisione che prende, sottolineano alla Continassa, viene spiegata, e si spiega anticipando la situazione. Traduzione: empatia sfrenata.”