Good News su Netflix, il film coreano è il miglior racconto sulla manipolazione delle notizie dell’anno

Good News su Netflix, il film coreano è il miglior racconto sulla manipolazione delle notizie dell’anno


La prima parte di Buone notizieispirata al vero caso del dirottamento dello volo 351 della Japan Airlines nel 1970, è un gioiello di satira senza freni camuffato da thriller politico, una beffarda farsa burocratica con il quale il regista Byun Sung-hyun (Spietato, uccidi Boksoon) vuole indagare temi attuali come la manipolazione dell’informazione, la corruzione del capitalismo e le ipocrisie dei governanti. Il regista struttura la pellicola in capitoli, ognuno girato con un stile narrativo e di ripresa tipico di un genere diverso come thriller, commedia, period, farsa: ogni segmento ha in comune l’analisi di come la verità viene manipolata per diventare una finzione di comodo. Ci sono anche un inserto western con tanto di triello che cita Leone, alcuni momenti alla Dottor Stranamore e una breve sequenza animata dedicata all’iconico finale di Rocky Joe. La prima parte è un’incessante parodia degli agenti in campo: i sudcoreani viscidi e opportunisti ma pavidi e in cerca di qualcuno a cui dare la colpa per un eventuale fallimento delle trattative; i giapponesi inetti e pasticcioni, gli americani arroganti e stupidi, i sudcoreani rigidi e resi ottusi dalle limitazioni del regime. Solo un paio di individui, in questa selva di debosciati suddivisi in burattinai e burattini, conserva un minimo di moralità. Anche i dirottatori, persuasi di trovare a Pyongyang la felicitàsono dipinti come sempliciotti scollati dalla realtà, privi di pragmatismo e accecati dalla militanza ideologica.

Takayuki Yamada in Buone notizieSong Kyoung-sub/Netflix

Se la prima metà di Buone notizie è zeppa di scene e battute esilaranti, la seconda assume toni più seri: la satira è la stessa ma mostrata attraverso una lente che rende tutto più grottesco e minaccioso. Anche gli ambienti delle riunioni e quelli dell’aereo si fanno più bui, claustrofobici e opprimenti grazie a una fotografia mutevole. Alcuni personaggio assumono statura tragica, come quello dell’integerrimo viceministro dei trasporti giapponesi Shinichi, interpretato da Takayuki Yamadamartire volontario ed eroe involontario che diventerà il paladino delle manipolazioni propagandistiche dell’asse filo-americano. L’attore di Corvi Zero fa parte di un cast corale pazzesco, dove spicca Sul Kyung-gu – uno dei grandi veterani del cinema coreano assieme – nei panni del macchiavellico Nessuno e Hong Kyung di Classe eroe debole. Grazie anche ai loro personaggi, le menzogne diffuse dai media diventano una nuova verità. E sempre grazie a loro, il film, oltre a deridere il potere, spinge lo spettatore ad aprire gli occhi sulla manipolazione delle news che oggi è più dannosa e diffusa che mai.



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