All’ingresso della stazione dei treni di Kyiv c’è un enorme tabellone luminoso a parete, con le destinazioni della giornata. Ci sono le tratte interne, come il Kramatorsk-Kherson, il Sumy-Kyiv, il Kharkiv-Lviv. E quelle che collegano l’Ucraina con l’estero, con i treni per Budapest, per Chelm e Przesmyl (le stazioni di frontiera in Polonia), per Vienna e verso la Moldavia, con il Kyiv-Chisisnau. Ai binari soldati in mimetica in partenza per il fronte, famiglie in viaggio verso l’Europa, operatori di ong internazionali in trasferta per lavoro.
Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina su larga scala nel febbraio del 2022, a Kyiv e in tutte le città e i villaggi del Paese si arriva e si riparte solo in auto o in treno. La compagnia ferroviaria di stato – Ukrzaliznytsia – gestisce una rete ferroviaria di oltre 22mila chilometri. Tutti usano il treno, e il treno viene usato per trasportare di tutto – su rotaia viaggiano persone, merci, carburante e anche rifornimenti per l’esercito – ed è un mezzo considerato essenziale, se si considera anche che lo spazio aereo è chiuso al traffico civile da tre anni e mezzo.
Sui treni verso Kyiv viaggiano anche diplomatici, capi di stato e rappresentanti Ue. L’ultima figura politica di alto livello ad arrivare così è stata Kaja Kalla – vicepresidente della Commissione Ue e Alta rappresentante della Politica estera dell’Unione – il 13 ottobre. Nelle ultime settimane la Russia ha cambiato strategia, vagoni e stazioni sono diventati un obiettivo da colpire con attacchi deliberati e sempre più frequentiusando missili e droni Shahed anche in pieno giorno.
Colpire il treno per isolare tutti
Da agosto, quasi 300 attacchi
Dall’inizio di agosto, sono quasi 300 gli attacchi russi su stazionitreni e depositi di Ukrzaliznytsia, come riferito il 12 ottobre da Oleksiy Kuleba, vice primo ministro e ministro per la Ricostruzione dell’Ucraina. Il 4 ottobre un attacco con droni sulla stazione di Shostka, nell’oblast di Sumy. Carrozze in fiamme, una vittima e almeno 30 feriti. “Sono stati colpiti due treni: il regionale Tereschenka – Novhorod-Siverskyi e lo Shostka – Kyiv”si legge in una utilizzo su Telegram di Ukrzaliznytsia, che conferma si sia trattato di un attacco “doppio tocco”. Ovvero un secondo bombardamento sulla stessa aerea già colpita, mentre è in corso l’evacuazione dei feriti e le attività di vigili del fuoco e soccorritori.
Un attacco “con l’obiettivo di interrompere i collegamenti con le nostre comunità vicine alla linea del fronte”. Due giorni prima un allarme bomba ha portato all’evacuazione di tre treni a lunga percorrenza, tra questi anche uno verso il confine polacco. Nella notte tra il 4 e il 5 ottobre un massiccio attacco su tutto il Paese ha colpito anche Lviv – nella zona occidentale e vicino al confine con la Polonia – e le esplosioni sono arrivate non lontane da un treno passeggeri, con a bordo anche 110 attivisti italiani.