Il nemico numero uno di Trump, tra i tanti che pensa di avere, sembrano essere sempre più i media. Non è un caso che l’ultimo obiettivo sia StivaliIL serie tv diffusa su Netflix lo scorso 9 ottobre e già ritagliatasi il suo notevole bacino di pubblico. Tratta dal memoir La Marina Rosa di Greg Cope White, questa produzione racconta la storia di Cameron Cope, un giovane della Louisiana segretamente omosessuale che si iscrive nei marine per seguire il suo migliore amico Ray McAffey, con tutte le sfide che il duro addestramento e l’altrettanta difficile scoperta di sé gli pongono davanti. Il risultato è un misto di coming of age adolescenziale e realismo militare. Ma proprio su questo secondo punto si è scagliato duramente il Pentagonoo per meglio dire il Ministero della Difesa recentemente rinominato Ministero della Guerra.
In un comunicato stampa particolarmente e inusualmente duro, dunque, le massime autorità militari negli Stati Uniti hanno definito la serie come “ho svegliato la spazzatura”, ovvero spazzatura woke, ricorrendo al termine tanto di moda ultimamente che vuole indicare tutte le istanze progressiste ritenute dagli ambienti conservatori vuote e controproducenti. Il Ministero, in particolare, ha accusato la piattaforma Netflix di voler diffondere una precisa ideologia e di voler minare quelli che sono i più puri valori militari dell’identità americana. Il segretario alla Guerra Pete Hegsethuno dei falchi più risoluti dell’amministrazione Trump, ha più volte detto che vuole riportare al centro delle forze militari a stelle e strisce quello che definisce “etica del guerriero”, l’etica del guerriero, ribadendo un concetto di virilità e dovere per molti versi superato (una delle sue altre battaglie è quella contro le persone transgender nell’esercito e, ancor più di recente, anche contro le persone grasse che scelgono di arruolarsi).
Se per Hegseth et soci Stivali fornisce agli spettatori una rappresentazione sbagliata di quella che è la realtà militare vera e propriai fan della serie al contrario sono pronti a difendere questa produzione, sottolineando come mostri con senso del realismo le difficoltà vissute nell’esercito da chi non ha un’identità conforme a quella che viene definita la norma, difficoltà spesso affrontate con il silenzio e il sacrificio. Portare alla luce, invece, come tra le file militari ci siano persone che portano in sé identità diverse, secondo i sostenitori della serie, potrebbe aiutare a migliorare l’organizzazione stessa, valorizzando tutti i suoi componenti. In ogni caso non è la prima volta che nelle ultime settimane la Destra americana se la prende con Netflix: nelle ultime settimane l’ex miglior alleato di Trump Elon Musk aveva accusato lo streaming di diffondere l’ideologia LGBTQ+ anche nelle serie animate per bambini, in cui capita di imbattersi in protagonisti transgender o queer.