Teun Koopmeiners della Juventus rivela di essere stato giocato fuori posizione

Teun Koopmeiners della Juventus rivela di essere stato giocato fuori posizione


Teun Koopmeiners ha parlato di un “periodo complicato” alla Juventus, rivelando che si sente spesso schierato fuori dalla sua posizione naturale, portando a un calo di forma. I commenti del centrocampista olandese, rivolti a Primo Video dopo la sconfitta del Real Madrid, suggeriscono che il giocatore e il club stanno ora lavorando per assicurarsi che venga utilizzato nel suo ruolo preferito di centrocampista.

Koopmeiners ha ammesso di essere responsabile delle sue recenti difficoltà, ma ha confermato di aver preso provvedimenti per affrontare la situazione con la gerarchia del club.

Ha detto, via CM: “Sicuramente ho passato un periodo un po’ complicato e me ne assumo la responsabilità. Ne ho parlato anche con la società e con l’allenatore”.

Il problema chiave, secondo il giocatore, è stato il posizionamento troppo in avanti, il che è in conflitto con la sua identità di centrocampista da regista.

“In alcune partite ho giocato in una posizione non mia, troppo avanzata, ma mi considero un centrocampista: mi piace costruire gioco, gestire la palla a centrocampo, cercare il passaggio giusto. Certo, vorrei anche segnare, ma la mia natura è quella di un centrocampista puro”.

Ha fornito esempi specifici di doversi adattare, confrontando la sua performance in un ruolo preferito con quelle in cui è stato spinto avanti.

“Ad esempio contro l’Atalanta ho giocato bene nel mio ruolo, mentre contro il Villarreal mi sono dovuto adattare come attaccante, e non è compito mio. Ho chiarito la cosa con l’allenatore e oggi sono tornato a giocare dove mi sento più a mio agio”.

In definitiva, Koopmeiners rimane concentrato sul miglioramento e sull’obiettivo collettivo, affermando:

“Devo continuare a migliorare e dare di più, anche se penso di aver giocato delle belle partite. La chiave è trovare costanza, mantenere sempre uno spirito positivo e pensare al bene della squadra, perché alla fine è quello che conta davvero”.

Kaustubh Pandey I GIFN



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