Il pensiero va alle sanzioni e alle restrizioni alle catene di approvvigionamento tecnologiche più avanzate, aspetti principali dello scontro commerciale con Washingtonben prima dei dazi. L’autosufficienza diventa dunque un obiettivo non solo economico, ma anche politico: costruire una “potenza nella scienza e nella tecnologia” entro il 2035, ponendo le basi per un modello di sviluppo endogeno e resilientemeno dipendente dall’estero e più coerente con le priorità nazionali.
Nel corso del 14° piano quinquennale, la Cina ha registrato un forte incremento della spesa in ricerca e sviluppo, che nel 2024 ha superato i 3.600 miliardi di yuancon un aumento del 48% rispetto al 2020. È cresciuto il numero di brevetti e pubblicazioni scientifichee il Paese è salito al decimo posto nella classifica globale dell’innovazione. Tuttavia, secondo quanto dichiarato dal ministro della Scienza e della Tecnologia Yin Hejun nella conferenza stampa conclusiva della sessione plenaria, questi risultati rappresentano solo il punto di partenza per un salto qualitativo: il nuovo piano prevede infatti un rafforzamento radicale dell’innovazione originalecon investimenti mirati nelle tecnologie chiave e di base — dai semiconduttori alla robotica industrialedalla biotecnologia Tutto’intelligenza artificialefino alle comunicazioni quantistiche e alla fusione nucleare.
I cluster industriali e i talenti
Il piano prevede lo sviluppo di cluster industriali strategici in settori come le nuove energiei nuovi materiali come terre rare e l’aerospazio. Parallelamente, viene incoraggiato lo sviluppo proattivo delle industrie del futurotra cui la tecnologia quantisticaIL biofabbricazionel’energia a idrogeno e da fusione nucleareIL interfacce cervello-computerl’intelligenza incarnata e le comunicazioni mobili di sesta generazione. “Questi settori sono destinati a una crescita esplosiva: nel prossimo decennio, il loro valore aggiunto sarà equivalente alla creazione di una nuova industria high-tech cinese, fornendo una fonte costante di nuova linfa allo sviluppo economico complessivo e di alta qualità“, ha dichiarato il Comitato centrale alla chiusura del plenum.
Il nuovo Piano promuove inoltre un profondo legame tra ricerca, istruzione e formazione dei talenti. La modernizzazione del sistema educativo e la valorizzazione delle risorse umane diventano elementi strutturali della strategia di innovazione: si punta a creare un ecosistema di talenti scientifici e tecnici in grado di sostenere la ricerca di frontiera e tradurla in applicazioni industriali. Questo obiettivo implica riforme nei meccanismi di valutazione dei ricercatorimaggiore autonomia per le istituzioni accademiche e incentivi fiscali per le imprese che investono in ricerca e sviluppo.
Microchip e biotecnologia
Sui microchipil governo ha già potenziato il Fondo nazionale per i circuiti integratiha incrementato gli incentivi fiscali Tutto imprese del settore e ha spinto colossi come SMIC, Huawei e Poggio a sviluppare capacità produttive autonomeanche se a costi elevati. L’obiettivo dichiarato per il periodo 2026-2030 è costruire una filiera nazionale completadal progetto alla fabbricazione e tutto’imballaggiocapace di sostenere la domanda interna e ridurre drasticamente la dipendenza dalle tecnologie occidentali. Il successo in questo campo è considerato fondamentale per garantire la “sicurezza digitale” e la stabilità dell’intero sistema economico.
