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La Juventus, gigante della Serie A, avrà il terzo allenatore nel giro di un anno in Luciano Spalletti. L’accordo è praticamente concluso e l’italiano dovrebbe essere presentato domani.
Il compito da svolgere è a dir poco complicato. L’ex allenatore del Napoli affronta la sfida di dare slancio a una Juve in difficoltà che non vince da otto partite e potenzialmente aiutarla a qualificarsi per la Champions League.
Igor Tudor ha riscontrato diversi problemi nel suo periodo e noi esaminiamo alcune questioni chiave che Spalletti dovrà risolvere alla Juventus.
Il dilemma dell’attaccante
Da quando le prestazioni di Kenan Yildiz sono calate, la Juve fatica a trovare gol. Oltre a ciò, c’è ancora incertezza su chi sarà il loro attaccante titolare. Dusan Vlahovic, Jonathan David e Lois Openda sono stati tutti incoerenti, con la parola decisamente gentile con il belga.
Tudor ha lottato per incorporarli tutti e tre nel suo sistema. Non erano solo dilemmi tattici, però. Ci sono stati grossi punti interrogativi sulle loro prestazioni, soprattutto se il giovane Yildiz non si stava comportando al meglio. Spalletti è noto per riprogettare gli attacchi e ha un grosso compito a Torino.
Il problema di Koopmeiner
Teun Koopmeiners ha avuto tanti problemi alla Juventus da quando è arrivato dall’Atalanta. È stato giocato in una varietà di posizioni e configurazioni, ma niente ha funzionato.
La Juve ha speso molto per accaparrarsi l’olandese e ora spetta a Spalletti la responsabilità di tirarlo fuori il massimo. Khephren Thuram e Manuel Locatelli sono solitamente i componenti migliori del centrocampo, ma l’incertezza di Koopmeiners e quanto pesa finanziariamente mette pressione sull’allenatore affinché lo utilizzi in qualche modo.
Spalletti è noto per essere un risolutore di problemi creativo e questa potrebbe essere la sua prova più grande finora.
Reinvigorating Cambiaso
Andrea Cambiaso è stato l’ombra di se stesso da quando il trasferimento al Manchester City non è mai decollato. Ha faticato soprattutto con Tudor, avendo fatto piuttosto bene con Motta.
È probabilmente il giocatore più versatile e multifunzionale della Juve. Il sistema di Spalletti al Napoli si basava sulla versatilità dei giocatori nella difesa e nell’attacco. Cambiaso al suo meglio può ancora essere uno dei giocatori più importanti nel suo ruolo in Europa.
Identità tattica
Con Tudor la Juve non è mai riuscita a ritagliarsi un’identità tattica. Motta ha fatto meglio ma non ha mai fatto il passo successivo nell’evoluzione.
Spalletti è storicamente un overperformer e al Napoli ha utilizzato un sistema relazionale che legava insieme i giocatori chiave. Non era posizionale ma il Napoli aveva un’identità chiara. La Juve ha bisogno di un pizzico di quell’identità stabile per rilanciare la propria campagna.
Kaustubh Pandey – GIFN
