L’Italia sta accompagnato dall’accordo per i migranti dell’Albania nonostante i centri vuoti

L’Italia sta accompagnato dall’accordo per i migranti dell’Albania nonostante i centri vuoti



Il primo ministro Giorgia Meloni ha affermato che i suoi migliori ministri hanno “ribadito la ferma intenzione di continuare a lavorare su queste cosiddette” soluzioni innovative “al fenomeno migratorio”.

Meloni firmò un accordo con la sua controparte albanese, Edi Rama, nel novembre 2023 per aprire due centri di gestione italiana in Albania per elaborare alcuni migranti salvati dalle autorità italiane nel Mediterraneo centrale.

I centri sono diventati operativi in ​​ottobre, ma i giudici hanno pronunciato le detenzioni dei primi due gruppi di uomini trasferiti lì, che sono stati invece inviati in Italia.

I giudici hanno citato una recente sentenza da parte della Corte di giustizia europea (europea), che ora è dovuta alla revisione della questione. Nel frattempo, i trasferimenti si sono fermati.

“Esiste solo un piccolo contingente di operatori che supervisionano le strutture in attesa della ripresa delle attività”, ha detto il ministro degli interni Matteo Piantosi a Il Corriere della Sera Daily.

Ma ha insistito sul fatto che non si sarebbero chiusi.

“I centri sono pronti e saranno molto utili per accelerare le procedure per il riconoscimento della protezione (umanitaria) per coloro che ne hanno diritto, ma soprattutto per il ripassoso per ripassare coloro che non hanno il diritto”, ha detto.

L’Italia, come molti altri paesi, elabora un elenco di cosiddetti paesi sicuri da cui i richiedenti asilo possono avere le loro applicazioni rapidamente tracciate.

Solo gli uomini di questi paesi sicuri possono essere portati ai centri dell’Albania.

Ma i giudici che hanno bloccato il primo trasferimento di migranti hanno citato una sentenza della CUS che stabilisce che gli stati dell’UE possono solo designare interi paesi come sicuri, non parti dei paesi.

L’elenco italiano includeva alcuni paesi con aree non sicure.

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In risposta, il governo di Meloni ha approvato una legge che limita la sua lista sicura a 19 paesi – da 22 – e insistere sul fatto che tutte le parti di quelle nazioni fossero sicure.

Ma i giudici hanno quindi pronunciato un secondo gruppo di migranti trasferiti – sette uomini dall’Egitto e dal Bangladesh – dicendo che volevano chiarimenti dalla Corte di giustizia europea.

Un’audizione europea è stata preparata provvisoriamente per febbraio, secondo i media italiani.

Meloni, leader del Partito dei fratelli Italia, entrò in carica nell’ottobre 2022, impegnandosi a fermare le decine di migliaia di migranti che arrivano sulle rive dell’Italia ogni anno su barche dal Nord Africa.



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