Pier Paolo Pasolini, le opere e l’importanza del protagonista della prima prova della maturità 2025

Pier Paolo Pasolini, le opere e l’importanza del protagonista della prima prova della maturità 2025


IL prima prova della Maturità 2025 si apre con le tracce di analisi del testo e gli autori al centro dell’attenzione quest’anno sono Pier Pa Pa Paul Pierolini e Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Pasolini, in particolari, è al centro della proposta di analisi incentrata sulla cosiddetta** Appendice 1**, una poesia in origine senza titolo che è tratta dall’opera Dal diarioraccolta di poesie pubblicata nel 1954, e che può apparire come un sunto del suo orizzonte tematico e stilistico. Nato a Bologna il 5 Marzo 1922ma cresciuto soprattutto in Friuli non senza difficoltà, continui spostamenti e un senso innato dell’isolamento, Pasolini è stato uno dei più grandi e dibattuti intellettuali italiani del Novecento. Poeta, romanziere, regista, sceneggiatore ma anche attore, pittore e traduttore, è stato un pensatore a tutto tondo, lucidamente consapevole non solo dei problemi della società ma anche del ruolo sempre più complesso dell’intellettuale in un mondo sempre più individualista e consumista.

I suoi giudizi radicali e le sue opere da tratti mai consolatori hanno scatenato diverse polemicheanche per via di opinioni che non esitavano ad andare controcorrente e a non conoscere bandiere. Il suo senso di lateralità rispetto alle cose e all’intellighenzia e anche la sua omosessualitànonché convenzioni ben specifiche sulla morale e sulla rispettabilità, gli hanno sempre guadagnato il ruolo di pensatore atipico, polemista e pervicacemente anticonformista e anticonvenzionale. Più volte finito a processo per varie ragioni (dall’adescamento di alcuni ragazzi al vilipendio della religione), visse sempre una vita privata altrettanto radicale e fuori norma, almeno per le convenzioni dell’epoca. Il suo interesse per i cosiddetti “ragazzi di vita”giovani uomini ai margini della società ma che mantenevano per lui un fascino indomito, verace e intrigante, gli costò non pochi scandali. Avvolta nel mistero e nel pettegolezzo è anche la sua morte, avvenuta la notte del 2 novembre 1975 a Ostiaquando fu brutalmente massacrato da Pino Pelosi, un giovane che aveva rifiutato le sue avance; molti hanno sostenuto varie teorie su complotti e partecipazioni di altri alla sua morte, forse anche malavitosi.

Le opere di Pasolini

Se dapprima la sua produzione letteraria era animata da un interesse per la cultura locale e popolare (al 1942 risale la sua raccolta di poesie in friulano Poesie a Casarsa), il suo orizzonte si apre pian piano grazie agli studi a Bologna e poi al suo arrivo a Roma. Del 1954 è La meglio gioventùaltra raccolta poetica in friuliano, e del 1955** Ragazzi di vita**, romanzo sui giovani di borgata che tanto lo affascinarono. In italiano compone le poesie de** Le ceneri di Gramsci**, in cui il suo afflato si fa più pubblico e politico (“Mi chiederai tu, morto disadorno, / d’abbandonare questa disperata / passione di essere nel mondo”), così come più sociologico e politico è un nuovo romanzo dedicato ai ragazzi di vita, La vita violenta del 1959. Dagli anni Sessanta Pier Paolo Pasolini abbraccia la sua passione per il cinemafirmando sceneggiature e regie di film in cui il realismo si fonda a istanze di denuncia, sperimentazioni estetiche, fascino tra il seducente e l’erotico (Mamma Roma, Il vangelo secondo Matteo, Teorema, Medea con Maria Callas, e soprattutto il suo “trittico della vita”: Il Decameron, Il racconti di Canterbury, Il fiore delle Mille e una notte).

Sempre più intellettuale al centro dell’attenzione pubblica, le sue opinioni lucidissime e sferzanti (a un certo punto anche contro la stessa sinistra e il Partito comunista a cui era spesso associato) iniziano ad apparire sul Corriere della Sera dal 1973, a venire ospitate in televisione e a venire raccolte in volumi come Scritti corsari e ** Lettere luterane** (questo uscito postumo nel 1976). Del 1972 e il suo ultimo film, forse il più controverso,** Salò o le 120 giornate di Sodoma**, in cui mette in scena le perversioni sessuali di alcuni gerarchi fascisti della Repubblica di Salò. Prima della morte a soli 53 anni si concentrò sulla lavorazione di Petrolioromanzo-denuncia dal carattere fluido, crudo, sfacciato e incontenibile, ma che uscirà solo nel 1992, quasi a vent’anni dalla sua scomparsa. Ancora oggi Pasolini è un autore discusso e controversoil cui ricordo sta però tutto nella figura di un intellettuale che non ha mai rinunciato alla forza delle proprie idee e della propria libertà, al di là di ogni convenzione o compromesso.



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