Gli Stati Uniti hanno sferrato un attacco all’Iran domenica 22 giugno. E hanno distrutto tre siti nucleari. Lo ha scritto sul social network Truth il presidente statunitense, Donald Trump. L’Iran ha confermato gli attacchi. Con anticipo rispetto alle due settimane di tempo che aveva comunicato per prendere una decisione, Trump alla fine ha scelto di attaccare l’Iran. Che ha già risposto promettendo guerra.
Gli Stati Uniti hanno concentrato l’attacco all’Iran contro i siti nucleari di Fordow, Natanz ed Esfahan. In particolare il primo è considerato particolarmente inespugnabilese non dalle bombe Gbu-57 che sono in mano proprio agli Stati Uniti.
Cosa ha detto Trump
Su Truth il presidente degli Stati Uniti ha scritto che le sue forze armate hanno “completato con successo” l’attacco. In particolare, hanno sganciato “un carico completo di bombe sul sito principale di Fordow“. Trump ha riferito che “tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano“E”stanno rientrando sani e salvi”, e ha poi fatto le “congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani” per aver fatto quello “che nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare” e il monito che “è l’ora della pace“.”Questo è un momento storico per gli Stati Uniti d’America, Israele e il mondo“, ha esultato in un altro post.
Cos’è Fordow
Fordow è il sito nucleare di arricchimento scavato novanta metri sotto una montagna a cento chilometri dalla capitale Teheran. Quando Israele ha lanciato attacchi preventivi temendo che l’Iran fosse ormai prossimo alla bomba nucleare, ha distrutto l’impianto pilota di Natanz, ma non ha scalfito le difese di Fordow. È un complesso sotterraneo la cui origine risale al 2006-2007. L’impianto ha una funzione specifica nel ciclo nucleare: ospita centrifughe che arricchiscono l’uranioun processo che separa l’isotopo uranio-235 (utilizzabile per reattori e armi nucleari) dall’uranio-238 comune che si trova in natura. Solo il 21 settembre 2009, dopo che i servizi segreti occidentali avevano scoperto il sito, Teheran ne ha rivelato l’esistenza all’Agenzia internazionale per l’energia atomica.
L’unica arma teoricamente in grado di penetrare le difese del sito è la Enorme penetratore di ordigniUN Americana Bomba Bunker-Buster da 30mila libbre (circa 14 tonnellate) progettata specificamente per distruggere bunker sotterranei profondissimi. Questo ordigno è trasportabile solo dai bombardieri stealth B-2 Spirit. Ed ecco perché Israele ha fatto pressione sugli Stati Uniti perché entrassero in guerra.
La reazione dell’Iran
“Adesso è cominciata la guerra”, hanno pubblicato su X i Guardiani della rivoluzione, l’organizzazione paramilitare d’élite che protegge il regime degli ayatollah. In mattinata Teheran ha risposto con il lancio di 30 missili contro Tel Aviv, Haifa e altre città israeliane. Le agenzie stampa hanno riferito di allarmi missilistici scattati nelle città dove si registrano danni agli edifici.
Il discorso di Netanyahu
Il presidente israeliano, Benjamin Netanyahuha rivolto un discorso alla nazione dopo gli attacchi: “In pieno coordinamento tra me e il presidente Trump, e con pieno coordinamento operativo tra le forze di difesa israeliane e l’esercito Usa, gli Stati Uniti hanno attaccato i tre siti nucleari iraniani: Fordow, Natanz e Isfahan. Questo programma minacciava la nostra sopravvivenza ed era anche un rischio per la pace dell’intero mondo”. E ha poi aggiunto: “Trump sta guidando con coraggio il mondo libero“.
Trump ha minacciato una escalation: “A questo punto o ci sarà la pace o ci sarà una tragedia come mai prima. Se la pace non arriverà rapidamente, attaccheremo gli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità“.