Striscia di Gaza, raccontare con i dati cosa sta succedendo

Striscia di Gaza, raccontare con i dati cosa sta succedendo


Negli ultimi giorni si susseguono gli attacchi ai palestinesi che provano a ritirare i pochi aiuti umanitari entrati nella Striscia di Gaza. Nel mentre, la relatrice speciale dell’Onu sui territori palestinesi occupati Francesca Albanese è finita sotto sanzioni degli Stati Uniti a causa del suo ultimo report che accusa diverse aziende di lucrare sul genocidio palestinese. E l’esercito israeliano invita i palestinesi ad evacuare Gaza City e Jabalia. A quasi due anni dall’attacco terroristico di Hamas nei confronti di Israeleche ha risposto con una guerra che ha provocato quasi 58mila morti, Cablato ha raccolto alcuni dati per raccontare cosa è successo nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023.

La conta dei morti

In oltre 20 mesi di attacchi, sono oltre 58mila i palestinesi uccisi dall’Idfovvero dall’esercito israeliano. Di questi, ben 18mila erano bambini e bambine. E dare arrivano da Tech4Palestineuna coalizione di professionisti del digitale che supportano la causa palestinese, e rappresentano, per stessa ammissione di chi li ha raccolti, una stima al ribasso.

Sono diverse le ragioni per le quali i compilatori del dataset parlando di una stima al ribasso. Intanto perché si basa sui report diffusi dal ministero della Salute e sull’ufficio stampa del governo palestinese. E quindi tiene conto solo delle persone morte che vengono identificate e il cui decesso è legato all’aggressione israeliana. Sono esclusi quindi i morti non identificati e le persone scomparse e presunte morte. Inoltre, questo dati riguardano esclusivamente i palestinesi uccisi dai militari israeliani. E non tengono conto dei decessi legati a malnutrizione, malattie infettive, problematiche perinatalimalattie pregresse che non si è più in grado di curare nella Striscia di Gaza.

Le vittime delle bombe

Il Gaza Monitor di ACLEDorganizzazione indipendente non-profit che raccoglie dati sui conflitti armati in tutto il mondo, è invece una fonte importante per capire cosa sia successo in questi 20 mesi sul piano geografico. Attraverso i loro dati abbiamo realizzato una mappa delle vittime dei bombardamenti dell’esercito israeliano sul territorio della Striscia di Gaza.

Ogni punto sulla mappa rappresenta una località della Striscia di Gaza, mentre le dimensioni del punto indicano il numero di persone uccise dai bombardamenti dell’esercito israeliano. Le due zone con il maggior numero di vittime sono il campo profughi di Jabalyanel nord della Striscia, e quello di Nusera. In entrambi questi luoghi poco meno di 3mila persone sono state uccise dalle bombe israeliane.

In questo caso, i dati sono ricostruiti a partire da fonti giornalistiche, con grande attenzione a quelle locali. E con uno sforzo di superare i bias che possono caratterizzare nel racconto testate israeliane e palestinesi. Il dataset, aggiornato al 6 giugno scorsoconta poco meno di 51mila vittime. Di queste, oltre 44mila sono state uccise in attacchi condotti con i droni o dall’aviazione israeliana.



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