Un nuovo report del gruppo di monitoraggio Environmental Data & Governance Initiative (EDGI) documenta un’accelerazione significativa nella modifica e rimozione di informazioni ambientali dai siti web federali statunitensi durante i primi mesi del secondo mandato del Presidente Donald Trump. Secondo l’analisi, il ritmo delle alterazioni è aumentato del 70% rispetto all’inizio del suo primo mandato nel 2017.
Il focus principale di questa attività, secondo il report, è la cancellazione di dati relativi alla giustizia ambientale e alle disparità nell’impatto dell’inquinamento. Uno dei primi strumenti a essere rimossi è stato l’EJScreen dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente (EPA), una mappa che mostrava quali popolazioni fossero sproporzionatamente esposte agli inquinanti. Gretchen Gehrke, una delle autrici principali del report, ha affermato che "se si sopprimono i dati… si può dire tutto ciò che si vuole rimuovendo le prove contrarie"sostenendo che l’obiettivo sia "rimuovere le prove della disuguaglianza".
LA RISPOSTA DI ASSOCIAZIONI E ARCHIVISTI
Anche le informazioni sul cambiamento climatico sono state oggetto di interventi. Il team che si occupava dei contenuti del sito climate.gov è stato sciolto e l’URL ora reindirizza al sito della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). Inoltre, è stato rimosso il sito federale che ospitava le Valutazioni Nazionali sul Clima, report richiesti dal Congresso, e i ricercatori che lavoravano alla prossima edizione sono stati licenziati. L’amministrazione ha inoltre commissionato a un gruppo di scettici climatici la stesura di un report fuorviante sulle emissioni di gas serra.