Un attacco informatico ha colpito una delle infrastrutture strategiche della Norvegia. Le autorità del posto hanno confermato che, lo scorso aprile, un gruppo di hacker legato alla Russia ha violato il sistema digitale della Dia di Bremangernel paese scandinavo, aprendo una valvola e riversando nell’ambiente circa 500 litri al secondo per quattro ore, per un totale di oltre 7,5 milioni di litri d’acqua. Il sabotaggio, fortunatamente, non ha causato né feriti né danni materiali secondo le fonti ufficiali. Tuttavia, l’episodio solleva forti preoccupazioni sulla vulnerabilità dei sistemi idrici e sull’escalation degli attacchi informatici mirati a destabilizzare le società occidentali.
IL CASO
In foto Beate Gangås, direttrice del servizio di sicurezza della polizia norvegese.
La polizia di sicurezza norvegese, per voce della direttrice del servizio di sicurezza Beauate Gangåsvede nell’azione un tentativo coordinato di intimidire la popolazione e testare la resistenza delle infrastrutture europee ai nuovi scenari bellici digitali. “Il nostro vicino russo è diventato più pericoloso”ha dichiarato Gangås durante un incontro pubblico dedicato agli attacchi ibridi. Le prove tecniche dell’intrusione sono state diffuse sui social, con un video pubblicato su Telegram, riporta TechSpot, che mostra il controllo remoto del sistema della diga, marchiato con simboli riconducibili a un gruppo cybercriminale filo-russo.