Fino a luglio 2025 era il nome di una piccola isola campana o di una dolorosa leggenda d’amore legata alla fondazione di Napoli. Ora Megaride è il nome del Supercomputer ad alta efficienza energetica da 50 milioni di euro che rende sempre più potente e attrattiva la stessa città e con essa l’intero Paese. Realizzato da Agenzia per la cybersicurezza cazionale (Acn) e il ministero dell’Università e della ricerca (Mur), tramite il Centro nazionale Hpc, big data e quantum computing (ICSC), in collaborazione con Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e Cinecaquesto nuovo sistema non è solo un’unicum in Italia, ma anche uno dei principali poli europei per cybersicurezza. E non è solo una performance “muscolare” di tecnologia: dietro alle sue invidiabili 340 gpu e ai suoi 300 nodi di calcoloc’è una strategia di economia e geopolitica. E, soprattutto, di innovazione.
Servizi più potenti per vederci più chiaro
Il concepimento di Megaride risale a prima del 2021, la sua nascita è infatti la tappa più recente del percorso di crescita che Acn sta portando avanti da tempo grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). I suoi possibili e previsti utilizzi sono svariati, il più immediato e intuitivo riguarda il potenziamento del Ipersocl’attuale sistema centralizzato sviluppato dall’Agenzia a supporto dei Security Operations Center nella gestione e nel monitoraggio delle minacce nazionali.
“Megaride supporterà i servizi di cybersecurity nazionali consentendo al nostro Computer Incident Response Team di analizzare una imponente mole di dati e ampliando il ventaglio di opportunità” spiega Luca Nicoletti, direttore del servizio programmi industriali, tecnologici di ricerca e formazione di Acn. Come esempio cita la futura creazione del Dns nazionale (Domain Name System, un componente di Internet che traduce i nomi di dominio leggibili dall’uomo in indirizzi IP numerici leggibili dai computer), sottolineando l’importanza di averne uno pubblico e “in casa”, per gestire in modo indipendente tutte le informazioni su ciò che succede on line e che può minare la sicurezza del nostro Paese.
“In caso di attacchi ddos, ci permetterà di avere una conoscenza molto più precisa e chiara della situazione e di prevenire il pericolo – spiega Nicoletti – per farlo è necessario avere un’enorme quantità di spazio di memorizzazione e potenza di calcolo per analizzarli e noi ci stiamo strutturando”. Sempre guardando al proprio interno, Nicoletti sottolinea la necessità di utilizzare il supercalcolo anche per “essere sicuri che l’ai si comporti in maniera corretta: serve capirlo e Megaride ci permette di farlo analizzando poco meno di un miliardo di parametri”.
Il supercalcolo non fa solo calcoli
Su questa come su altre priorità, il calcolo da solo non basta, anche se “super”. Nicoletti è il primo a riconoscerlo, infatti poco si sofferma sugli aspetti tecnologici e preferisce accentuare l’impatto umano che Megaride vuole avere. “Come Acn abbiamo investito circa 22 milioni di euro per l’acquisto e altri 8 per la gestione nei prossimi 5 annima l’abbiamo voluta all’interno dell’Università di Napoli – racconta- perché vogliamo attirare i ragazzi che vi studiano mettendo a loro disposizione una palestra bellissima, con i migliori attrezzi che in questo momento si possono trovare”.