Quanto è potente il Tomahawk, missile che può cambiare le sorti della guerra in Ucraina

Quanto è potente il Tomahawk, missile che può cambiare le sorti della guerra in Ucraina


È progettato per portare una testata esplosiva dal peso di quasi 450 chili, convenzionale o anche nucleare. Venire scrive la Marina Usa, “i missili da crociera Tomahawk sono progettati per volare a quote estremamente basse a velocità subsoniche elevate e sono instradati lungo rotte evasive da diversi sistemi di guida tarati sulla missione”. È stato riconfigurato in diverse variante negli anni, fino ad avere sistemi di informazioni sui danni in battaglia – con la telecamera di bordo invia ai comandanti informazioni sullo scenario mentre l’attacco è in corso – e di riprogrammazione per colpire uno dei 15 bersagli alternativi pre-programmati, o di cambiare nuovamente rotta. E può stazionare in aria in attesa di un nuovo comando.

Un lancio di un missile Tomahawk verso la Siria durante un’operazione Usa, il 7 aprile del 2017.

Marina degli Stati Uniti/Getty Images

È stato utilizzato per la prima volta durante la Prima guerra del Golfo, in Iraq. I primi missili a essere lanciati dagli Usa su Baghdad – nella notte tra il 16 e il 17 gennaio del 1991 – furono i Tomahawk, in tutta l’operazione Tempesta del deserto gli Usa ne lanciarono 297. Durante il primo raid, su Baghdad in una notte ne arrivarono 52. Dal 1991 a oggi ne sono stati sparati più di 2.300tra Iraq, Libia, Siria e di recente anche contro i ribelli Houthi nelle Yemen.

Chi possiede i Tomahawk, un “club” per pochi

Nel 1995 Washington e Londra firmano un accordo per la vendita di 65 missili Tomahawk, ed è la prima volta che gli Usa autorizzano l’export di questa tipologia di missile a un paese straniero. La lista non si è poi aggiornata fino al 2024, quando anche l’Australia ha acquistato e sparato missili di questo tipo. Il Giappone ne ha ordinati 400 firmando un accordo di vendita con gli Usa da quasi 2,5 miliardi di dollari. E a marzo di quest’anno anche fregate militari dei Paesi Bassi hanno sparato Tomahawk. È un missile che da più di 30 anni viene celebrato da comandanti e da presidenti Usa. Barack Obama nel 2014 li ha celebrati come missili “molto precisi”. Per Donald Trump E tratta di una “tecnologia incredibile”. Il ministro per l’Industria della difesa australiano Pat Conroy li ha definiti “il gioiello sulla corona”, che porta la marina militare australiana “a un cambiamento di passo nella nostra potenza di fuoco, nella deterrenza e nella capacità di colpire obiettivi terrestri a distanze” impensabili prima. Ma al netto della retorica e delle frasi da circostanza, la scelta degli Usa di dotare un alleato di un missile o di un sistema d’arma è sempre una scelta strategica ben definita che muove equilibri e alleanze. È stato così con i Patriotache gli Usa forniscono solo a una stretta cerchia di alleati. E può succedere ancora con i Tomahawk, quando arriveranno a Kyiv.



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