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In un’ampia intervista al Festa dello Sport di TrentoZinédine Zidane ha illustrato le sue ambizioni manageriali e il suo legame sentimentale con la Juventus. Parlando tramite Gianluca Di Marziol’ex leggenda del Real Madrid ha parlato apertamente del suo futuro da allenatore e della sua fedeltà al club
“Sicuramente allenerò ancora. Il mio obiettivo è allenare la nazionale francese”, ha rivelato. “Perché la Juventus? Non so perché non sia successo. Ho sempre la Juventus nel cuore perché mi ha dato tanto”.
Zidane ha riflettuto anche sul suo percorso verso la dirigenza. Ha ammesso di “non voler fare l’allenatore” subito dopo il ritiro, ma dopo aver provato diversi ruoli si è iscritto a corsi per allenatori e pian piano ha scoperto la sua identità a bordocampo. Ha dato credito a Marcello Lippi per aver creduto in lui quando ha lottato con la transizione, e ha anche notato l’influenza di Carlo Ancelotti, sotto il quale una volta ha servito come assistente.
Parlando di come l’idea di management sia cresciuta per lui, il francese ha detto: “Quando ho smesso la mia vita è cambiata. Dopo tre anni non sapevo cosa fare; ho provato tante cose finché non mi sono iscritto al corso per allenatori.”
Su Lippi Zidane ha detto: “Tra tutti gli allenatori che ho avuto, quello da cui ho imparato di più è stato Lippi : è stato molto importante perché quando sono arrivato in Italia all’inizio è stato difficile per me, ma ha sempre creduto in me. Prima ho avuto Ancelotti come allenatore, poi sono diventato suo assistente: è un amico, è stato importante per la mia carriera. Era un bravo allenatore perché ascoltava noi giocatori”.
Ha ricordato con affetto il suo periodo alla Juventus, sottolineando che all’arrivo dalla Francia sentiva che il club chiedeva solo una cosa: “vincere, ogni partita, in casa o in trasferta”. Ricordava anche come Agnelli lo chiamava la mattina presto per elogiarlo dopo le buone prestazioni, a testimonianza dell’intimo legame del club con le sue stelle. Gianluca Di Marzio
Le parole di Zidane lasciano intravedere l’ambizione che alimenta i suoi prossimi passi: un ritorno in panchina, con la Francia come orizzonte centrale, e il sogno duraturo che un giorno possa guidare la Juventus da bordo campo.
Kaustubh Pandey I GIFN