Il biotech è una leva fondamentale per disegnare le strategie di cura in molti ambiti della medicinainclusa ovviamente l’oncologia. Ma, come emerso dalla presentazione milanese della Conferenza internazionale congiunta 2025: Innovazione in oncologia: nuovi farmaci e impatto dell’intelligenza artificialesarà fondamentale anche l’alleanza tra centri di eccellenza e piccole e promettenti realtà. Non di rado, infatti, anche le sperimentazioni virtuose possono arrivare a un punto morto, molte buone molecole non hanno sviluppo adeguato e le piccole biotech possono avere difficoltà “a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle”.
Il sostegno e l’accompagnamento di piccole e promettenti realtà biotech è uno degli impegni di Fondazione Gianni Bonadonnaorganizzatrice della Conferenza internazionale congiunta 2025 con con il supporto del Gruppo Pradacontro Fondazione Michelangelo e Scuola Europea di Oncologia. L’evento, in programma il 12 e il 13 novembre, è un appuntamento che riunisce i massimi esperti mondiali di oncologia, clinici e ricercatori per mettere al centro l’innovazione nella ricerca e nella cura dei tumori. Al centro del programma scientifico della conferenza 2025, “le nuove frontiere nello sviluppo dei farmaci e nelle strategie terapeutiche per superare i meccanismi di resistenza dei tumori ma anche l’impatto crescente dell’Intelligenza Artificiale nella medicina di precisione”.
La Fondazione – che porta il nome del medico e ricercatore scomparso dieci anni fa dopo una carriera di successo che lo aveva visto introdurre per primo, in Italia, la metodologia degli studi clinici controllati in oncologia medica- organizza la Conferenza ma non solo. Coordina infatti anche una rete di collaborazioni che riunisce l’Institut du Cancer de Montpellier (Francia), l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, un vero e proprio Istituto Diffuso strutturatosi progressivamente a partire dal 2020, un’alleanza strategica che punta a promuovere progetti di ricerca preclinica, clinica e traslazionale, stimolando la condivisione di competenzerisorse e know-how tra i diversi soggetti del network.
Come affermato da Luca GianniPresidente della Fondazione Gianni Bonadonna, “obiettivo della Fondazione è quello di coordinare nell’Istituto Diffuso le capacità di ricerca preclinica, clinica e traslazionale di grandi istituzioni ed eccellenti ricercatori per favorire la ricerca accademica e lo sviluppo di innovazione promossa da piccole biotech“.
Valore aggiunto
Come avviene la sinergia con le realtà innovative? Spiega a Cablato Diego Tosioncologo medico presso l’Institut du Cancer de Montpellier e coordinatore delle attività scientifiche di ricerca della Fondazione Gianni Bonadonna, a margine della conferenza di presentazione presso il Cinema Godard della Fondazione Prada: “Forniamo alle startup una controparte onesta, perché non abbiamo interessi economici – guadagnassimo qualcosa, lo reinvestiremmo sicuro nella ricerca- e scientificamente competente, ma con una prospettiva clinica che per le biotech è estremamente difficile ottenere. Un consulente lo si trova sempre. Un clinico con le ”mani in pasta”, soprattutto nello nello sviluppo precoce dei farmaci, è difficile trovarlo come consulente stabile. Quello che proponiamo è un supporto ma soprattutto una collaborazione stretta, nel senso che non interveniamo come consulenti, ma interveniamo nella definizione e nella conduzione del progetto. Per noi l’interazione è molto quotidiana ed è nel dettaglio, al punto che i ricercatori di una biotech milanese ci hanno chiesto di poter venire nel nostro stabulario. Forniamo questa possibilità di interazione stretta che è secondo me un unicum”.
