Mind, cosa bolle in pentola nel distretto dell’innovazione di Milano

Mind, cosa bolle in pentola nel distretto dell’innovazione di Milano


E centinaio di iniziative di innovazione avviate dal 2021, diciotto service provider all’opera, 200 startup coinvolte nella business community, nuove aziende destinate a entrare nella rete sono i testimoni della vitalità di Menteil distretto dell’innovazione nato a Milano nell’area dell’ex Expo.

Ma, come emerso dall’evento di Innovazione federata @ Menterete di imprese ed enti coinvolti in Mind, dal titolo Costruire il cambiamentoospitato negli spazi dello Human Technopole il 2 dicembre, dal 2026 parte di fatto una seconda fasedove conterà sempre di più il passaggio dalle visioni alle implementazioni, a dimostrazione del bisogno di fare uno scatto in avanti verso lo stadio della maturità.

Per anni, il distretto urbano e scientifico che sorge nell’area di Expo 2015 è apparso come un cantiere futuristico destinato a unire il meglio sul fronte dell’universitàdei centri di ricerca, degli ospedali ma forse è anche sembrato all’esterno come una sorta di monade, una cattedrale dell’eccellenza che gioca in un’altra lega. La capacità di stabilire ulteriori connessioni e di includere il più possibile è sicuramente una chiave del prossimo futuro per rilanciare l’attrattività dell’area.

IL riflessione su cosa essere e diventare è attiva visto che, come ricordato da Igor De Biasio, amministratore delegato di Principia (la ex Arexpo, ndr), “Mind è una grande partnership pubblica/privata ma non è una caserma, una legal entity o una società, è una grande Svizzera dove gli attori di eccellenza trovano valore nell’essere in un luogo fisico insieme. Credo che quello che serva a Mind non sia solo l’infrastruttura fisica, la forza è il software, le modalità con cui riusciremo a far incontrare le persone”.

Se negli anni scorsi Mind ha stabilito il paradigmadiventando quel “playground dove l’innovazione si prova, si misura e si testa” (la definizione è di Fabrizio Grillo, Presidente Innovazione federata @Mind), la capacità di includere nel suo perimetro di gioco anche soggetti diversi e più piccoli sarà cruciale per tutto il territorio, come auspicato da Mattia Macellaripresidente della Piccola Industria di Assolombarda che ha ribadito l’impegno a portare “le piccole e medie imprese in questo suolo per scoprire e contaminarci”. Secondo Macellari, infatti, la presenza di Mind è una ottima opportunità per il territorio ma non è utilizzata e conosciuta da tutte le imprese. Le pmi, fisiologicamente più lente, dovrebbero avvicinarsi a questo contesto per osservare, capire e poi mettere in pratica la lezione.

Piattaforme dedicate

La possibilità per Mind di farsi conoscere meglio passerà anche da strumenti concreti che saranno sviluppati nel 2026, come Mente vivaun unico punto di aggregazione digitale in grado di raccontare eventi, attivazioni, progetti, programmi, personeun hub per tenere la community attiva e nota a chi non la conosce. Mind Live guarda a uno scenario dove entro un paio di anni saranno 40, 50 mila le persone che popoleranno a vario titolo, non solo in ottica professionale, i luoghi del distretto.



Source link

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back To Top