La formula è sempre stessa: il Poirot johnsoniano vanitoso e serafico porta alla luce i segreti di un gruppetto di personaggi pittoreschi e bugiardi “prigionieri” di un ambiente circoscritto, nel contempo gettando uno sguardo satirico sulle ansie culturali e sociali contemporanee. Eppure, altri elementi differiscono. La storia è calata in atmosfere suggestive che di notte assumono connotazione sovrannaturali: la chiesa quasi dissacrata dalla perdita momentanea del suo crocifisso (e con lui, simbolicamente, della bontà e dell’onestà cristiane), il bosco labirintico che sembra infestato, il cimitero avvolto nella nebbia e forse abitato da portali magici. Se al calar del sole la storia si immerge in accattivanti scenari goticidi giorno si svolge in quello che sembra un realistico giallo rurale inglese. Solo la presenza di Blanc è familiare e riconoscibile, mentre continua a esercitare la sua distaccata osservazione della natura umana. Che, tuttavia, questa volta non è così distaccata: non lo si era mai visto così protettivo e indulgente verso un sospettato, ovvero il prete dalle mani insanguinate ma dal cuore puro interpretato da Josh O’Connor.
I due formano un duo investigativo improvvisato in immediata sintoniacon un Benoit benevolo e quasi paterno che sembra volersi nutrire della bontà e purezza del sacerdote, forse perché segretamente stanco da anni di incontri con sospettati viscidi e maligni. Se O’Connor, Craig e la Close brillano, il resto del prestigioso cast viene penalizzato dalla ridotta presenza in scena. Coltelli fuori dura un po’ troppo (si poteva fare con mezz’ora di meno), a volte si perde in digressioni inutili e può risultare troppo contorto per alcuni palati, ma sono difetti trascurabili di un capitolo affascinante, meno satirico, più meditativo e meno appariscente dei predecessori – specialmente di Cipolla Di Vetro. O’Connor è il vero fulcro del film, anche dopo l’entrata in scena (tardiva) di Benoit. La sua interpretazione è coinvolgente e brillante mentre incarna le contraddizioni interiori di un animo tormentato e appassionato, e riesce a trasmettere superbamente i repentini cambi tonali della sua personalità in equilibrio tra luce e oscurità. È solo grazie alla sua bravura che traspare il pugile feroce e il giovane smarrito dietro al religioso paziente e pio che ama Gesù e le sue pecorelle più di se stesso.
Wake Up Dead Man: un mistero a Knives OutJohn Wilson/Netflix
