Alcune specie di formiche potrebbero essere la chiave inaspettata per lo sviluppo di antibiotici

Alcune specie di formiche potrebbero essere la chiave inaspettata per lo sviluppo di antibiotici


Alcune specie di formiche potrebbero custodire il segreto per lo sviluppo di farmaci, e più precisamente degli antibiotici. UN raccontarlo sulle pagine del Giornale biologico della Linnean Society sono stati i ricercatori dell’Università di Auburn, secondo cui appunto questi insetti sarebbero molto più avanti di noi nell’innovazione antibiotica: usano infatti gli antibiotici da decine di milioni di anni e potrebbero detenere la chiave per usare questi potenti farmaci in modo più saggio, prevenendo l’antibiotico-resitenza. “Nel nostro studio, abbiamo testato il modo in cui le formiche usano i composti antibiotici per combattere i patogeni e ci siamo chiesti perché le loro difese chimiche rimangano efficaci nel corso dell’evoluzioneha affermato l’autore Clint Penick. “Gli esseri umani fanno affidamento sugli antibiotici da meno di un secolo, eppure molti agenti patogeni hanno già sviluppato una resistenzadando origine ai superbatteri.

Gli antibiotici delle formiche

Nel nuovo studio, il team di ricerca si è concentrato su 6 specie di formichetutte abbastanza diffuse nel sud-est degli Stati Uniti. “Queste sono le formiche che vivono nei nostri cortili e nei campus universitari”ha precisato Penick. “Eppure alcuni degli antibiotici più potenti che abbiamo trovato provengono da formiche che normalmente consideriamo infestanti, come le formiche di fuoco. Da qui, i ricercatori hanno testato due ipotesi su come queste specie di formiche potrebbero utilizzare gli antibiotici senza promuoverne la resistenza. Per prima cosa, quindi, hanno esaminato se questi insetti siano in grado di produrre più tipi di antibiotici utilizzando composti chimici diversi, scoprendo che effettivamente possono farlo. “È come quando vai dal medico e ti prescrivono un antibiotico. Se non funziona, ne provano un altro”, ha detto Penick. “Proprio come noi, le formiche sembrano avere diversi medicinali nel loro armadietto che possono provare se il primo non funziona”.

Composti mirati

Nella seconda ipotesi, i ricercatori hanno testato se le formiche fossero in grado di produrre composti mirati a microbi specifici, una delle nostre più grandi sfide attuali. “Se ci limitiamo a usare antibiotici per uccidere tuttonon stiamo solo uccidendo il nostro patogeno bersaglio, ma anche tutti gli altri microbi che non ci stanno danneggiando”ha ricordato Penick. “In questo modo, stiamo contribuendo a generare geni resistenti in popolazioni non bersaglio, il che può portare a una resistenza ai farmaci in futuro”. Dalle successive analisi il team ha scoperto che le formiche producono composti specifici per diversi agenti patogeni: alcuni che prendono di mira i funghi, altri che prendono di mira i batteri Gram-negativi e altri ancora che agiscono sui batteri Gram-positivi. “Si tratta di qualcosa che interessa molto alla medicina umana: scoprire antibiotici più mirati“, ha commentato Penick. “E sembra che le formiche lo facciano da milioni di anni”.

Efficaci contro Candida auris

Un altro dato interessante emerso dallo studio è stato che 5 delle 6 specie di formiche testate hanno inibito la Candida aurisun patogeno fungino emergente di fondamentale importanza della sua resistenza multifarmaco. “Questi risultati suggeriscono che l’immunità sociale nelle formiche può essere supportata da antimicrobici sia chimicamente diversificati che microbicamente specifici, in grado di contrastare la resistenza antimicrobica”si legge nello studio. Il prossimo passa sarà quello di studiare nel dettaglio quali tipi di composti producono le formiche e come li utilizzano. “Potrebbe aiutarci a orientare le nostre pratiche o potenzialmente a scoprire nuovi composti di importanza medica”ha concluso Penick. “I nostri risultati suggeriscono che le formiche potrebbero rappresentare una vasta e in gran parte inutilizzata fonte di nuovi antibioticicompresi quelli in grado di combattere le infezioni resistenti ai farmaci più pericolose di oggi”.



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