Recensione HP ZBook Ultra G1a: AI in locale grazie a questa Workstation Mobile

Recensione HP ZBook Ultra G1a: AI in locale grazie a questa Workstation Mobile



Nel segmento delle workstation portatili, la ricerca di prestazioni elevate, autonomia, sicurezza e compatibilità con i flussi di lavoro AI è sempre più centrale. HP risponde a queste esigenze con la nuova ZBook Ultra G1Auna macchina da 14 pollici che promette potenza da desktop in un formato compatto, grazie al processore AMD Ryzen Ai Max Pro 390. Non pensate di giocarci, non perchè non ne sia capace ma perchè questo pc è pensato per ingegneri, designer e sviluppatori, con specifiche tecniche ai massimi livelli, specialemente in ambito AI.

COSTRUZIONE E PORTABILITÀ

Lo chassis è in alluminio spazzolato, con una finitura esterna che resiste bene a graffi e impronte: anche dopo giorni e giorni di utilizzo non si è sporcata o sono rimasti segni evidenti. Il corpo della macchina è solido, con una qualità costruttiva che rientra negli standard della linea Z by HP. Ovviamente, non ci sono scricchiolii, la tastiera ha un telaio stabile e il coperchio si apre anche con una mano. Le cerniere sono rigide quanto basta per sostenere l’utilizzo touch del displaysenza far inclinare troppo lo schermo o avere il tipico “dondolio” di alcuni display touch dei portatili.

Per essere una vera e propria workstation portatile, il peso è piuttosto contenuto: circa 1,5 kgcon uno spessore che supera di poco i 18 mm. Naturalmente non siamo davanti a un notebook ultra sottile e dalle dimensioni super contenute; qui il peso e lo spessore sono stati ridotti al minimo tenendo però conto che si tratta di una macchina pensata per i carichi di lavoro intensi e prolungati. Internamente c’è infatti un importante sistema di dissipazione che però non rende la macchia troppo ingombrante.


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