Nelle ultime settimane sono montate alcune polemiche relative a Intel e soprattutto al suo nuovo amministratore delegato, Lip-Bu Tanaccusato di conflitti di interesse per via dei suoi legami passati con aziende cinesi. La situazione è degenerata dopo che Donald Trump lo ha definito “altamente in conflitto”auspicandone le dimissioni, alimentando dubbi e speculazioni sul futuro del manager e della compagnia.
In una lettera indirizzata ai dipendenti, ma pubblicamente accessibile sul sito di Intel, Tan ha deciso di affrontare direttamente le accusedefinendo disinformazione gran parte degli articoli circolati online. Ha menzionato i propri contatti con Walden International e Cadence Design Systems, e anche se non ha detto espressamente di aver interrotto i propri rapporti (di cui tuttavia erano già circolati report che lo confermavano) ha precisato che “la mia reputazione è costruita sulla fiducia – sul fatto che farò ciò che dico di voler fare, nel mondo corretto”. Tan ha inoltre precisato che Intel sta dialogando con l’amministrazione Trump per chiarire ogni fraintendimento e correggere la narrativa pubblica.
Tan ha anche smentito le voci di scontri interni con il consiglio di amministrazioneassicurando che quest’ultimo è “pienamente allineato e di supporto” al piano di trasformazione aziendale. Negli ultimi mesi si era parlato di frizioni con Frank Yeary e di decisioni strategiche bloccate, inclusa una potenziale acquisizione. Secondo Tan, si tratta di indiscrezioni prive di fondamento che hanno alimentato un clima di incertezza sui mercati.