L’uragano Melissadiventato fenomeno di categoria 5 nella notte di lunedì 27 ottobre 2025, si sta abbattendo sulla Giamaica con venti sostenuti di 257 chilometri orari e una pressione centrale di 917 millibar. Il ciclone tropicale, tredicesimo della stagione atlantica 2025ha subito un’intensificazione rapidissima nel fine settimana ed è destinato a toccare terra come la tempesta più potente mai registrata nella storia dell’isola caraibica, superando l’uragano Gilbert del 1988. Il Centro nazionale degli uragani (Nhc), centro operativo della Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica (Noaa) con sede a Miami, ha diramato allerte di categoria massima per la Giamaica e per le province orientali di Cuba, avvertendo che il fenomeno causerà inondazioni catastrofiche, frane diffuse e mareggiate distruttive. Le autorità giamaicane hanno ordinato evacuazioni obbligatorie nelle zone costiere vulnerabili e chiuso tutti gli aeroporti dell’isola da domenica 26 ottobre.
Siti ufficiali e tracker istituzionali
Il punto di riferimento principale per monitorare iouragano Melissa resta il sito del National Hurricane Centeraccessibile anche attraverso l’url alternativo hurricanes.gov. La piattaforma pubblica bollettini aggiornati ogni sei ore alle 5, 11, 17 e 23 ora locale della costa orientale statunitense, intensificando la frequenza a ogni tre ore quando sono attive allerte costiere. Ogni bollettino contiene le coordinate precise del centro della tempesta, la velocità dei venti, la pressione centrale e il famoso “cono di incertezza”, ovvero la rappresentazione grafica dell’area entro cui si muoverà il centro del ciclone con una probabilità del 60-70%. La sezione Archivio grafico del sito offre accesso a tutte le mappe storiche e ai dati delle tempeste precedenti, utili per confrontare Melissa con eventi passati.
Per le immagini satellitari in tempo quasi reale, il Servizio nazionale di satelliti, dati e informazioni ambientali (Nesdis) della Noaa mette a disposizione visualizzazioni ad alta risoluzione catturate dai satelliti geostazionari GOES-16 e GOES-19. Il primo, posizionato sopra l’equatore a 75,2 gradi ovest, monitora l’intero bacino atlantico con scansioni ogni 30 secondi nelle aree dove si sviluppano cicloni tropicali, permettendo di osservare l’evoluzione dell’occhio dell’uragano e dei pattern convettivi circostanti. Il Nesdis offre anche un tracker interattivo che combina immagini satellitari con i dati ufficiali del Nhc, visualizzando su mappa le traiettorie previste e quelle passate. Un’altra risorsa istituzionale è il Centro previsioni meteo della Noaa, che pubblica previsioni quantitative delle precipitazioni (Qpf), cruciali per valutare il rischio di alluvioni. Per Melissail centro ha stimato accumuli tra 380 e 1.016 millimetri in alcune zone della Giamaica e di Haiti meridionale entro mercoledì 29 ottobre. Le mappe Qpf vengono aggiornate ogni sei ore e sono uno strumento essenziale per capire dove si concentreranno le piogge più intense.
Modelli meteorologici e risorse per appassionati
Per chi desidera analizzare i modelli di previsione numerica, Curiosità tropicali si è affermato come il riferimento più completo del web. Il sito, gestito dal meteorologo Levi Cowan, aggrega dati da decine di modelli globali e regionali, tra cui l’europeo Ecmwf, l’americano Gfs, il tedesco Icon e i modelli specifici per uragani Hafs-A e Hafs-B. La sezione Modelli previsionali permette di confrontare le proiezioni di traiettoria e intensità di diverse simulazioni, evidenziando le divergenze tra i vari scenari. Tropical Tidbits pubblica anche la pagina Informazioni sulla tempestaaggiornata ogni 15 minuti con i parametri più recenti della tempesta secondo il sistema Atcf (Automated tropical cyclone forecast). Un’alternativa molto apprezzata è Windy.compiattaforma che visualizza previsioni meteorologiche attraverso mappe animate e interattive.
