Due mesi di affitto non pagati e parte lo sfratto, perché la proposta di Fratelli d’Italia è “irrealizzabile”

Due mesi di affitto non pagati e parte lo sfratto, perché la proposta di Fratelli d’Italia è “irrealizzabile”


Velocizzare le procedure dello sfratto e ridurre i tempi per la liberazione degli immobili occupati o con affittuari morosi: è questo l’obiettivo della proposta presentata da Fratelli d’Italiache punta a consentire al proprietario di riottenere la casa dopo appena due mensilità non pagate. L’idea è quella di introdurre un meccanismo semplificato, con l’intervento di un’autorità amministrativa che possa disporre l’esecuzione dello sfratto senza passare dal giudice.

Una misura che, secondo il partito di maggioranza del governo, risponderebbe all’esigenza di “tutelare il diritto di proprietà e restituire certezza a chi affitta”. Ma per chi opera sul fronte dell’emergenza abitativa, la riforma rischia di innescare una crisi sociale di vasta portata.

Perché la proposta sullo sfratto rapido non funziona

Senza un piano abitativo, “questa è solo propaganda”

A tracciare un quadro della situazione è Silvia Paolozzi, segretaria nazionale di Unione Inquiliniche a Cablato ha dato qualche dato: “In Italia c’è un aumento delle sentenze di sfratto”. Secondo Paoluzzi, “l’80% degli sfratti è per morositàuna morosità incolpevole determinata dall’inflazione e dai redditi che restano fermi. In Italia il 40% del reddito familiare viene destinato all’affitto, e metà delle persone che vivono in povertà assoluta – circa un milione – sono in affitto”.

Le cause, spiega, sono spesso legate a perdita del lavoro, malattie o precarietà: “Le più colpite sono le giovani coppie e i lavoratori precari, che faticano a sostenere un affitto costante e non riescono ad accedere a un mutuo. Oggi i proprietari arrivano perfino a rifiutare famiglie con bambini, cosa che rende quasi impossibile trovare casa”.

Sulle tempistiche, la segretaria spiega che “dalla citazione in giudizio alla sentenza passano circa otto mesi, e poi serve un altro anno per arrivare all’esecuzione materiale, con tre accessi dell’ufficiale giudiziario”.

Per l’Unione Inquilini la proposta è “irrealizzabile e incostituzionale”

Per questo giudica la proposta del governo “irrealizzabile e incostituzionale: non è possibile trasformare una questione giudiziaria in un atto amministrativo. Il governo scarica tutto sulle amministrazioni locali, che non hanno risorse per garantire il passaggio da casa a casa. È una bomba sociale pronta a esplodere nelle città”. La proposta prevede la creazione di un’agenzia amministrativa a cui delegare la disposizione degli sfratti senza dover passare dal giudice. Un sistema che è però presenta delle problematiche dato che i titoli esecutivi sono solamente quelli giudiziali.

Paoluzzi ricorda inoltre come in Italia “l’edilizia residenziale pubblica sia stata progressivamente svenduta“, contro”90mila alloggi vuoti per mancanza di manutenzione e 650mila famiglie in graduatoria per una casa popolare che non arriva”. Poi conclude specificando che “la legge di bilancio non prevede fondi per la casa. Senza un piano abitativo vero, questa è solo propaganda: non risolve nulla né per gli inquilini né per i proprietari”.

La norma attuale prevede già lo sfratto per morosità

La valutazione dell’avvocato RobertoMaurospecializzato in diritto delle locazioni, sottolinea come la normativa attuale preveda già strumenti efficaci per lo sfratto per morositàma che spesso vengono applicati con troppa lentezza.



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