Il Piano prevede ulteriori investimenti per 177 miliardi di euro nel periodo 2026–2034mentre restano 20 i miliardi di euro in tecnologia previsti, che sosterranno in larga parte il raggiungimento del 100% della rete Core Extended coperta dal sistema ERTMS (Sistema Europeo di Gestione del Traffico Ferroviario) nel 2040, un “traguardo essenziale proprio alla gestione della nostra capacità di traffico. Il 2040 può sembrare un orizzonte lontano ma la complessità delle operation ci spinge a pensare che sia complicato fare passi più arditi. La stessa esperienza per dotare i treni di connettività a larga banda ce lo fa credere, siamo obbligati a lavorare solo di notte e si creano colli di bottiglia significativi”.
L’intelligenza artificiale è il vettore delle trasformazioni attuali, sia in termini di innovazione di processo che di valorizzazione delle competenze ma in prospettiva lo sguardo è rivolto anche al calcolo quantistico che porterebbe a un ulteriore upgrade nella capacità di processare la mole di dati connessa allo spostamento, annuale, di 570 milioni di passeggeri (10 mila i treni che circolano ogni giorno).
Una scommessa più forte sulle tecnologie
A Garri chiediamo anche se l’AI contribuirà un boost per il programma di Corporate Entrepreneurship, nato per incentivare lo sviluppo dell’imprenditorialità aziendale attraverso team multidisciplinari interni? “Il programma, dalle prossime edizioni, può diventare un abilitatore dell’utilizzo di tecnologia di artificial intelligence. Viceversa l’AI potrebbe aiutare a portare a un livello di maturità più vicino alla realizzazione le idee dei nostri dipendenti”.
Il programma Innovate di Imprenditorialità aziendale del Gruppo FS individua soluzioni innovative con apporti dall’interno ma, secondo il Chief Technology, Innovation & Digital Officer , fondamentali saranno anche quelli dall’esterno, da ricercare con una comunicazione migliore in ottica innovazione aperta ma anche con un cambio di mentalità più profonda.
Alla domanda infatti su cosa mutuerebbe da altre realtà alle prese con l’innovazione in ambito ferroviario risponde: “Cosa copierei? Mi permetto di dire poco. Ma una cosa fondamentale è la capacità che hanno dimostrato, in particolare in Germania e in Francia, di essere capaci di intervenire anche direttamente nell’investimento in termini di sviluppo delle tecnologiequindi in ambito di start up o di ricerca.
Speriamo in futuro di diventare un po’ più arditi e essere un po’ presenti perché investire nella tecnologia è l’unico modo per rendere quella tecnologia disponibile al Gruppo. Essendo monopolisti, dobbiamo essere in grado di spingere il tech applicato al settore ferroviario, ambito dove non ci sono tantissimi attori. Dobbiamo anche essere in grado di guidare la domanda verso l’esterno e, non a caso, stiamo prevedendo di aprire degli hub di innovazione sul territoriodi lavorare direttamente con gli stakeholder, di avere la capacità di essere seduti al tavolo con incubatoriacceleratori, centri di ricerca. Bisogna essere più bravi a far capire quello che facciamo, che ci serve. Non possiamo porre la domanda generica ”Qualcuno ha un’idea innovativa per il Gruppo Ferrovie?”conclude Garri.
