José “Pepe” Mujica è morto martedì 13 maggio all’età di 89 annidopo che lo scorso anno gli era stato diagnosticato un tumore all’esofago. Presidente dell’Uruguay dal 2010 al 2015è stato largamente apprezzato per le sue posizioni progressiste e il suo approccio etico alle sfide quotidiane, ma anche ha mantenuto una visione critica nei confronti degli avanzamenti tecnologici e della loro influenza sul progresso dell’umanità.
In una rubrica video pubblicata nel 2020 dall’emittente tedesca Onda tedesca (Dw), Mujica ha spiegato che l’unica costante dell’esistenza umana è il cambiamentosottolineando come lo sviluppo tecnologico sia un segno tangibile di queste trasformazioni. Dal suo punto di vista, la rivoluzione digitale e tecnologie come l’intelligenza artificiale richiedono nuovi meccanismi di distribuzione della ricchezza, dei beni e delle risorse essenziali per la sopravvivenza. “Tutto questo impone un cambiamento culturale. Non è più una questione di solidarietà umana. Il mondo che verrà richiederà che la giornata lavorativa sia più breve, che agli esseri umani sia assicurato un minimo di sussistenza per il solo fatto di nascere e l’adattamento a società che invecchiano sempre di più“, Ha dichiarato a Dw.
Le critiche di Mujica alla rivoluzione tecnologica
Definito durante il suo mandato come il “presidente più povero del mondo“, Mujica sosteneva che di fronte a queste sfide il mondo digitale e le sue applicazioni dovessero essere al servizio del benessere umano e non viceversa: dal suo punto di vista, insomma, la vita umana non deve essere subordinata allo sviluppo tecnologico.
Per usare le sue parole, si tratta di “un cambiamento di logica che implica anche un cambiamento culturale e che siamo lontani dal raggiungere. Abbiamo un arsenale culturale che appartiene a un altro tempo e che sta cercando di entrare in un altro tempo. Dovremo incorporare parametri industriali che lascino da parte il concetto di obsolescenza programmata. Dovremo produrre oggetti che, dal momento in cui sono stati costruiti, sappiamo già come riciclareperché abbiamo bisogno di un mondo con meno rifiuti, meno cose, più durevoli e, soprattutto, più tempo per vivere“, ha detto.
Pur riconoscendo che il suo approccio può sembrare utopistico, Mujica si è detto convinto che il progresso tecnologico fornisca le condizioni per realizzare questa visione“a patto che saremo capaci di trasformare le radici culturali che ci governano oggi“.